Un PC non dovrebbe mai avere “colli di bottiglia” in nessun sottosistema, ovvero tutti i componenti dovrebbero evolversi tecnologicamente in parallelo. Questo purtroppo non succede quasi mai.
Con la futura diffusione dei drive a stato solido, il punto debole diventerà l’interfaccia di collegamento SATA.
L’attuale versione SATA II raggiunge una velocità teorica di 3 Gbps, cioè 384 MB/sec, approssimati a 300 MB/sec (SATA-300).
Seagate e AMD hanno effettuato una dimostrazione della prossima versione SATA III o SATA-600 che garantisce un trasferimento dati fino a 6 Gbps.
Utilizzando un prototipo dell’hard disk Seagate Barracuda 7200.12, compatibile con la nuova interfaccia e dotato di una cache da 32 MB, è stata raggiunta una velocità di trasferimento pari a 589 MB/sec. Lo stesso disco con interfaccia SATA II invece ha un transfer rate di 288 MB/sec.
Ovviamente nemmeno i più veloci hard disk tradizionali riescono a saturare l’interfaccia SATA II, ma il discorso cambia per gli SSD di classe enterprise che raggiungono i 250 MB/sec, valore prossimo al limite del SATA-300.
La nuova versione dello standard SATA apporterà miglioramenti alla tecnologia NCQ (Native Command Queuing) e alla gestione dei consumi, mentre sarà garantita la retrocompatibilità con SATA I e II, in quanto possono essere impiegati gli stessi cavi e connettori.
La diffusione su larga scala avverrà non prima del 2011, ma già verso la fine dell’anno Seagate offrirà hard disk SATA-600, mentre AMD introdurrà il supporto con il chipset 750.