Il trojan Flashback pare non essere più un caso isolato nel mondo Mac. Il sistema operativo, fino ad oggi privo di virus, è da qualche mese sottoposto agli attacchi della comunità dei cracker, tanto da indurre Cupertino a cambiare il materiale promozionale con delle informazioni più blande in merito alla sicurezza di OS X. Di ieri la notizia di un nuovo attacco, questa volta però limitato ai confini della Cina.
Flahback, con le sue 600.000 infezioni, ha dimostrato come anche il mondo Mac sia vulnerabile agli attacchi di malintenzionati, sebbene l’installazione di codice malevolo e la diffusione dello stesso rimanga comunque più complessa rispetto all’ambiente Windows. Il nuovo trojan proviene dalla Cina e pare essere connesso al movimento Uighur, una minoranza etnica di origine turca stabilizzata da tempo in Asia centrale.
A quanto pare, il malware sarebbe stato elaborato in Cina per ostacolare gli attivisti politici del movimento, ma a stupire è tuttavia la sua modalità di installazione. Pare, infatti, che basti aprire una fotografia allegata a un messaggio di posta elettronica per ritrovarsi infetti, per poi perdere il controllo totale della macchina. Il trojan, che abilita l’accesso da remoto da parte di terzi e ruba dati sensibili dell’utente, pare si connetta di continuo a dei server cinesi, anche se non è da escludersi un contributo occidentale visto come le righe di codice dimostrerebbero un ampio ricorso alla lingua inglese.
Gli utenti occidentali non hanno molto di cui temere, perché il trojan pare sia stato progettato solo come arma contro alcuni politici locali. Nel frattempo si attende un aggiornamento da Cupertino, nella speranza che spieghi perché sia sufficiente aprire un’immagine per regalare inconsapevolmente il nostro accesso ad altri.