Insieme alla GeForce GTX 680, NVIDIA ha annunciato le nuove soluzioni grafiche della serie GeForce 600M, caratterizzate da specifiche tecniche più contenute, ma sufficienti per giocare ad alto livello anche sui portatili ultrasottili. Come vedremo, l’azienda ha però adottato una nomenclatura per le nove GPU che crea molta confusione.
La famiglia GeForce 600M, infatti, include i due modelli di fascia alta GTX 670M e GTX 675M a 40 nanometri, basati sulla precedente architettura Fermi, mentre la nuova architettura Kepler a 28 nanometri è stata utilizzata per la GTX 660M e per le GPU di fascia media GT 650M e GT 640M, a cui si aggiunge la GT 640M LE, disponibile in due versioni basate sui chip GF108 (Fermi) e GK107 (Kepler).
Per la fascia bassa sono state realizzate le GeForce GT 635M, GT 630M, GT 620M e GT 610M, tutte basate su una versione ottimizzata della vecchia architettura Fermi a 40 nanometri. È chiaro dunque che, al momento, NVIDIA non riesce ad avere una resa produttiva sufficientemente elevata per coprire la domanda sul mercato entry level, dove è richiesto un volume maggiore.
In definitiva, le GPU nuove sono solo tre: GeForce GTX 660M, GT 650M e GT 640M. Quest’ultima scheda video è stata scelta da Acer per il suo Aspire Timeline Ultra M3, primo ultrabook con una soluzione grafica discreta di NVIDIA. Le tre GPU integrano 384 CUDA Core con una frequenza di clock variabile tra 625 e 835 MHz, fino a 2 GB di memoria DDR3 o GDDR5 e bus ampio 128 bit.
Le tre GeForce per notebook sono compatibili con le librerie DirectX 11 e OpenGL 4.1, e supportano le tecnologie SLI, PhysX, 3D Vision, 3DTV Play e Optimus per lo switch dinamico tra la GPU integrata nei processori Intel e quella esterna. Tutte le schede video supportano inoltre la tecnologia GPU Boost che permette di aumentare la frequenza di default senza superare il limite imposto dal TDP.