Da circa una settimana è in vendita il Samsung Gear VR. Altri visori per la realtà virtuale (Oculus Rift, PlayStation VR e HTC Vive) arriveranno sul mercato nel 2016, ma nessuno di essi offre ancora un’esperienza d’uso priva di problemi. Ecco perché Nvidia, in collaborazione con la Stanford University, vuole realizzare il visore perfetto che dovrebbe essere pronto per il 2018.
L’azienda californiana ha avviato il progetto circa tre anni fa, prima dell’acquisizione di Oculus Rift da parte di Facebook, con l’obiettivo di rendere la realtà virtuale più confortevole e naturale. David P. Luebke, senior director della ricerca Nvidia, spiega che quasi tutti i dispositivi di oggi sono scomodi da usare a causa del conflitto tra vergenza e accomodazione. La vergenza è il movimento simultaneo degli occhi verso l’interno (convergenza) o verso l’esterno (divergenza), mentre l’accomodazione è l’aumento della curvatura della superficie anteriore del cristallino. Entrambi servono per mettere a fuoco sulla retina immagini di oggetti posti a diversa distanza.
Dato che la distanza delle immagini virtuali è inferiore alla lunghezza del braccio, l’utente deve incrociare gli occhi per mettere a fuoco, ma ciò causa lo sdoppiamento delle immagini e mal di testa. L’università di Stanford ha realizzato una nuova tecnologia di visualizzazione, denominata light field stereoscope, che risolve il conflitto vergenza-accomodazione, garantendo un’esperienza visiva più naturale di quella dei visori tradizionali, senza causare affaticamento degli occhi e nausea.
I primi prototipi usano due display con due strati di pannelli LCD separati di 5 millimetri. Il visore invia ad ogni occhio un campo di luce 4D di immagini, in modo tale che ogni occhio possa mettere a fuoco oggetti vicini e lontani. I prototipi supportano anche il tracciamento della testa e gli utenti possono vedere le loro mani all’interno dei mondi virtuali. Nvidia ritiene che il visore basato sulla tecnologia light field stereoscope sarà pronto entro i prossimi 3-5 anni.