Obama dovrà abbandonare il fido Blackberry?

La ragion di stato costringe il neo presidente ad abbandonare l'email e il suo fedele Blackberry, una decisione che Obama sarebbe restio a prendere e che potrebbe anche non essere mai presa nel caso di una rivoluzione delle comunicazioni politiche
Obama dovrà abbandonare il fido Blackberry?
La ragion di stato costringe il neo presidente ad abbandonare l'email e il suo fedele Blackberry, una decisione che Obama sarebbe restio a prendere e che potrebbe anche non essere mai presa nel caso di una rivoluzione delle comunicazioni politiche

Già otto anni fa l’allora neo presidente George W. Bush aveva dovuto con una certa riluttanza abbandonare l’uso dell’email per ragioni di stato: il “Presidential Records Act”, infatti, regola in maniera molto stretta le comunicazioni del Presidente e non ammette che ci sia un flusso troppo libero. Ora però tocca a Barack Obama aggiornare tale regola all’era moderna.

Si è parlato molto durante tutta la campagna elettorale di come Obama sia un malato di Blackberry, di come lo porti con sè continuamente, di come sia rapido nell’usarlo e di come continui ad utilizzare il medesimo indirizzo email aperto decenni prima. Addirittura c’è chi sostiene che più attraverso la mail che attraverso la rassegna stampa Obama si tenga informato di ciò che accade grazie ad una rete di amici e consiglieri.

Ora però ci dovrà essere un cambiamento, perchè le comunicazioni presidenziali sono altra cosa e qualsiasi sistema, per quanto sicuro, è bucabile. Inoltre per legge ogni comunicazione del Presidente degli Stati Uniti è pubblica. Ci si chiede dunque se Obama sarà disposto a mollare il proprio Balckberry come fece Bush o se deciderà invece di cambiare qualcosa. Anche perchè neanche è salito in carica (cosa che avverrà in Gennaio) che già ha fatto dei cambiamenti. Il messaggio alla nazione trasmesso da YouTube e l’introduzione (per la prima volta nella storia) di un laptop sulla sua scrivania nello studio ovale sono infatti solo alcune avvisaglie del modo molto più tecno-orientato con cui la nuova presidenza gestirà i suoi affari.

Al momento, per quello che è dato sapere, ancora non è stato inviato alcun messaggio di addio alla propria casella email dal neo-presidente. Nessuno ha ricevuto ancora un lettera simile a quella che 8 anni fa arrivò dall’indirizzo G94B@aol.com e che recitava: «Siccome non voglio che le mie conversazioni private possano essere guardate da persone che mi causerebbero imbarazzo, l’unica possibilità è non comunicare nel cyberspazio. Questo mi rattrista. Sono stato felice di aver conversato con ognuno di voi».

L’email ha causato nelle aziende una revisione dei rapporti poichè l’ultimo degli impiegati può scrivere al grande presidente. Se ora tale incredibile rivoluzione, con le dovute cautele e la lentezza istituzionale, possa arrivare anche alle porte del Governo facendo di Barack Obama il primo presidente raggiungibile sul serio per email, solo il tempo potrà dirlo.

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