Secondo quanto riportato dal portale Newsweek, i computer utilizzati nella campagna di Obama e McCain sarebbero stati vittima di un sofisticato cyberattacco condotto per mano di ancora misteriose «entità estere». Nessun attacco incrociato, dunque: l’attacco a Obama non proveniva dal team McCain, né viceversa. Russia e Cina, invece, sarebbero i paesi dai quali con tutta probabilità sarebbe derivato il codice ritrovato.
I primi segnali di pericolo sono stati avvistati nel cuore dell’estate da parte di un gruppo di esperti chiamati a controllare i computer deputati a gestire la campagna di Obama. Con gran sorpresa, ciò che sembrava inizialmente essere solamente l’attività di un comune virus, si è rivelato qualcosa di notevolmente più preoccupante: «avete un problema più grande di quanto poteva sembrare», ha dichiarato infatti un agente dell’FBI al team di Obama; «siete stati compromessi e un gran numero di file è fuggito dal vostro sistema». Non diversa la sorte dei sistemi informatici utilizzati dal rivale McCain, come è venuto alla luce nei giorni seguenti.
Secondo l’FBI e la Casa Bianca, si tratta di un attacco condotto da una entità od organizzazione straniera, con lo scopo di ottenere informazioni sull’evoluzione della campagna politica condotta da entrambi i candidati, informazioni che potrebbero rivelarsi utili in una eventuale negoziazione con il futuro amministratore. Gli ufficiali dell’FBI e della Casa Bianca al momento non hanno rilasciato ulteriori dichiarazioni.
Le vicende di cracking che hanno coinvolto l’ultima campagna elettorale diventano dunque una storiografia interessante a questo punto. Tutto è iniziato con i primi tentativi sul social network del sito di Barack Obama; ben maggiore notorietà ha assunto la vicenda della casella di posta di Sarah Palin; altre informazioni strategiche sarebbero infine state sottratte tanto ad un candidato quanto all’altro. La sicurezza informatica è un qualcosa con cui occorre fare i conti, e il problema si fa oltremodo urgente nel momento in cui in ballo v’è una posta molto alta.