Obama: nuove regole per la privacy online

L'amministrazione Obama si dice pronta a creare nuove leggi per proteggere la privacy degli utenti online
Obama: nuove regole per la privacy online
L'amministrazione Obama si dice pronta a creare nuove leggi per proteggere la privacy degli utenti online

Mentre il problema della privacy sta diventando sempre più preoccupante in tutto il mondo, l’amministrazione Obama ha scelto di preparare nuove leggi per migliorare la protezione dei dati personali, come rivelato in un articolo apparso sul Wall Street Journal. Fra poche settimane, quindi, il governo degli Stati Uniti pubblicherà una relazione finale che prevede la nomina di un rappresentante, una sorta di garante della privacy in grado di affrontare le questioni relative alle problematiche del tema.

Dato che i codici di autoregolamentazione non bastano più, il ruolo del garante sarà quello di guidare il dibattito sulla futura fase di creazione delle leggi. Particolarmente controllato il Commerce Department che, pur non avendo commentato la notizia, ha rilasciato una dichiarazione ufficiale sul tema:

«[L’amministrazione Obama] è impegnata a promuovere politiche in grado di preservare la privacy online dei consumatori, garantendo allo stesso tempo che la rete resti una piattaforma valida per l’innovazione l’occupazione e la crescita economica. Questi sono obiettivi complementari, perchè la fiducia dei consumatori su Internet è essenziale per le aziende per avere successo online».

Ma negli ultimi tempi sono aumentate le preoccupazioni relative alla privacy: il pensiero corre immediatamente a Facebook e alle violazioni di Google che, tramite Street View, ha raccolto dati dalle connessioni WiFi degli utenti. In passato i controlli sui dati personali hanno aumentato le preoccupazioni per un possibile rallentamento della crescita e dell’innovazione della rete.

Le aziende che operano sul Web, però, potrebbero contestare leggi che limiterebbero, di fatto, il loro campo d’azione e la loro capacità di fare affari. Secondo l’Interactive Advertising Bureau (IAB), ad esempio, l’industria degli inserzionisti online sta già operando bene per garantire la privacy. Negli ultimi 10 anni sono state presentate diverse proposte in tema di privacy: basti ricordare recentemente l’interesse del democratico Rick Boucher, oppure la proposta del deputato Bobby Rush. Tutte queste iniziative, però, sono state considerate troppo deboli dai sostenitori della privacy. Ed ora il Governo alza l’asticella.

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