Ancora una volta l’orgoglio italiano nel campo scientifico arriva dall’estero: il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha infatti premiato Federico Faggin, il fisico italiano che nel 1971 ha dato il via all’immenso progresso tecnologico che si è avuto da allora ad oggi, grazie all’invenzione del primo microprocessore.
Lontanissimo parente di quelli attualmente in commercio, il 4004 ideato da Faggin e dagli altri due ricercatori che componevano il suo team è nato in casa Intel. La sua intera struttura era fondata su «16 registri general purpose; program counter e tre livelli di stack; ALU binaria e decimale; decodifica di istruzioni e tutto il controllo per gli elementi funzionali interni del CPU; generazione dei segnali di temporizzazione sia per il CPU che per il resto del sistema MCS-4; e controllo del bus esterno per le memorie e per la funzione di I/O».
A distanza di quasi 40 dalla sua geniale invenzione Faggin può ora vantare tra i vari premi ottenuti in carriera anche la National Medal of Technology and Innovation, aspirazione di ogni membro della comunità scientifica mondiale e massimo titolo in tale ambito negli USA. Una soddisfazione di quelle che poche volte si provano nella vita, e giusto riconoscimento a colui il quale ha avuto il merito di scatenare lo sterminato ciclo di evoluzione che ha portato all’attuale progresso tecnologico.
Da quando l’idea del fisico veneto è diventata realtà nei laboratori, il processore ha subito profondi e radicali cambiamenti: dai 740 kHz dell’Intel 4004 si è passati agli attuali GHz delle CPU più performanti, con un’architettura sostanzialmente diversa, arrivando anche ai processori multi-core, ma fondamentalmente basata sullo stesso principio. Senza il primo mattone posto da Federico Faggin, tuttavia, l’intero castello dell’informatica non sarebbe mai stato costruito.
Il nome di Faggin figura, affiancato da quello di Marcian Hoff e Stanley Mazor, coloro che hanno contribuito all’idea, nell’elenco degli assegnatari di tale medaglia stilato dal governo USA. Un totale di 16 persone, tutte fondamentali per il progresso scientifico mondiale, in diversi ambiti: dalla fisica quantistica alla biologia, dalla tecnologia alla matematica.
Photo credit: Uwe Hermann