Barack Obama scende in campo a tutela dei consumatori: alla luce del bailamme che in rete sta emergendo attorno al problema della privacy, il Presidente degli Stati Uniti ha voluto prendere in mano la situazione portando avanti una soluzione che cali dall’alto le giuste misure per mettere tutti attorno ad un tavolo. Obama vanta la promessa collaborazione di alcuni dei principali gruppi che operano sul Web e porta pertanto avanti il proprio impegno nella convinzione di poter definire regole nuove nel rapporto tra utenti e servizi online.
Un apposito documento mette nero su bianco l’impegno della Casa Bianca e formalizza la proposta di una “Bill of Right“, una carta dei diritti dei consumatori in grado di regolamentare gli aspetti relativi alla tutela della privacy: l’obiettivo è quello di annullare i margini di deregulation che ancora permangono, rendendo meno interpretabili le norme attuali e portando a strumenti in grado di offrire davvero agli utenti il pieno controllo del tracciamento e della fruizione dei propri dati personali.
Trattasi di un passo fondamentale non soltanto per gli Stati Uniti, poiché un intervento di questo tipo può definire un nuovo standard internazionale di azione a tutela della privacy e soprattutto va ad agire su gruppi che già oggi a livello internazionale operano raccogliendo e gestendo in massa dati personali. Anche l’Europa, infatti, sta discutendo un simile approccio alla materia e l’iniziativa USA può diventare una base di lavoro importante per il dibattito che anche il vecchio continente sta per mettere in campo.
Il documento focalizza in modo particolare l’attenzione sui seguenti aspetti:
- Controllo individuale
I consumatori debbono poter godere del diritto di esercitare pieno controllo sui dati personali che le aziende raccolgono e sulle modalità della raccolta stessa. Le aziende debbono pertanto mettere proattivamente a disposizione gli strumenti necessari per operare tale controllo, informando passo a passo in modo semplice ed esplicito quel che si va a realizzare con i dati raccolti; - Trasparenza
Gli utenti debbono avere il diritto di accedere con semplicità e facilità di comprensione alle informazioni relative a privacy e sicurezza: in qualsiasi momento l’utente deve poter avere le informazioni di cui necessita, senza frizioni o limitazioni di alcun tipo; - Contesto
I consumatori hanno diritto ad attendersi che le aziende raccolgano, usino e dispongano di dati personali in modi strettamente correlati al contesto in cui l’utenza ha messo a disposizione i propri dati. I dati, insomma, non possono essere utilizzati per finalità differenti da quelli per cui sono stati raccolti; - Sicurezza
Le aziende debbono garantire piena sicurezza ai dati raccolti e mantenere alta la guardia di fronte a possibili sottrazioni di dati, accessi non autorizzati, uso, distruzione o modifiche dei dati medesimi. Le aziende stesse debbono inoltre notificare alle autorità, con rapidità e completezza, eventuali incidenti; - Accesso e precisione
I consumatori debbono avere il diritto di accedere e correggere i propri dati personali in formati usabili, in modi appropriati alla sensibilità dei dati ed alle conseguenze possibili per il consumatore in caso di dati non precisi: le conseguenze sulla persona possono essere in certi casi pericolose, il che deve costringere le aziende a disporre di strumenti adatti ad accedere rapidamente ed efficacemente ai dati per eventuali interventi (il tutto comunque a tutela della libertà di espressione e della salvaguardia della libertà di stampa); - Focalizzazione
Gli utenti hanno il diritto di poter contare su di un limite ragionevole ai dati che le aziende possono raccogliere e trattenere: le aziende, insomma, debbono raccogliere soltanto i dati di cui hanno effettivamente bisogno; i dati non più utili devono essere resi non correlabili alle identità a meno di precise controindicazioni legali; - Affidabilità
Gli utenti debbono poter contare su di una gestione dei propri dati da parte delle aziende secondo misure appropriate e tali da assicurare piena aderenza alla Consumer Bill of Right.
In relazione al primo punto delle promesse di Barack Obama, emerge in particolare la proposta del “Do Not Track“, qualcosa che l’industria sta valutando da tempo e che ora le autorità intendono incoraggiare con maggior incisività. L’utenza, insomma, deve avere la possibilità di utilizzare strumenti estremamente semplici, diretti ed efficaci per chiudere con un solo click l’occhio delle aziende sui propri dati: il “Do Not Track” deve essere assimilato in particolare dai maggiori browser sul mercato ed Obama vanterebbe già la disponibilità ad un tavolo di lavoro a cui potrebbero essere presenti nomi quali Microsoft, Google, AOL, Yahoo d altri ancora. Un solo pulsante spegnerebbe ogni tracciamento ed ogni polemica: nessun aggiramento di vecchi protocolli, nessuno stratagemma per infilare cookie indesiderati, ma soltanto un pulsante unico ed affidabile che chiuda ogni comunicazione e permetta all’utente piena garanzia di anonimato nei confronti di algoritmi troppo indiscreti ed insolenti.
La proposta verrà ora seguita dall’impegno del Commerce Department per stabilire regolamenti e codici di condotta in grado di trasferire nella realtà i principi della “Bill of Right”, mentre alla FTC verrà affidato l’onere del controllo e della vigilanza.