Già prima della conferenza Oculus Connect 6, Mark Zuckerberg aveva pubblicato il teaser di un’interessante funzione che arricchirà Oculus Quest il prossimo anno: quella che consente il riconoscimento di comandi impartiti con mani e dita, qualcosa che i possessori del dispositivo per la realtà virtuale desideravano già da tempo. Se questo non fosse sufficiente ad appagare gli utenti, è stato inoltre annunciato un altro sviluppo: battezzato Oculus Link, si tratta di una soluzione hardware/software che consentirà a Quest di visualizzare i giochi Rift da PC.
Per quanto riguarda il rilevamento dei comandi gestuali, un’intelligenza artificiale sofisticata entrerà in soccorso del sistema per riconoscere la forma di mani e dita, interpretando i gesti come input. Spostando la mano destra verso sinistra, o viceversa, permetterà per esempio di girare pagina; puntando un oggetto con le dita, invece, consentirà di selezionarlo; o ancora, afferrare un oggetto darà all’utente la possibilità di manipolarlo in uno spazio 3D. Qualcosa di simile a quanto visto con HoloLens di Microsoft sin dal suo lancio.
Non è dunque nuova ai visori la capacità di riconoscere i comandi gestuali senza l’utilizzo di hardware di supporto (come il controller), ma aggiungere la funzionalità all’interno del software potrebbe non essere semplice per Oculus. A ogni modo, Facebook afferma che non sarà necessario alcun hardware aggiuntivo per Oculus Quest: la funzione sarà supportata direttamente dal visore, senza “sensori aggiuntivi o processori extra richiesti”. Verrà lanciata in prova per i consumatori all’inizio del 2020.
Per quanto riguarda Oculus Link, invece, utilizzerà una connessione USB-C per visualizzare in modo pulito il contenuto di Rift generato da un PC compatibile con la VR. Il suo debutto è previsto per il mese di novembre.