Durante la conferenza Oculus Connect 6 di settembre, Mark Zuckerberg aveva promesso l’arrivo della funzionalità all’inizio del 2020. L’azienda di Menlo Park ha invece comunicato che il tracciamento delle mani è già disponibile in versione sperimentale per il visore Oculus Quest. Entro la prossima settimana verrà rilasciato un SDK per gli sviluppatori.
Finora il cosiddetto “hand tracking” era possibile solo con i controller Oculus Touch. In alcuni casi è la soluzione migliore, ad esempio con i giochi, in quanto l’utente ha la sensazione di usare un’arma o altri oggetti VR. In altri casi invece è meglio vedere le proprie mani muoversi all’interno del mondo virtuale. Nel video si vedono le gesture da utilizzare per controllare la riproduzione dei contenuti multimediali. È sufficiente unire pollice e indice per eseguire le principali operazioni. In pratica le mani si trasformano in un puntatore.
Il tracciamento delle mani viene effettuato dalle quattro fotocamere integrate nel visore Oculus Quest con l’aiuto delle reti neurali. Viene creato un modello 3D che riproduce la forma delle mani e rileva la posizione attraverso i punti di riferimento (le articolazioni) per un totale di 26 gradi di libertà. Gli utenti devono solo aggiornare il software alla versione 12 e attivare la specifica opzione della menu Experimental Features.
Al momento è possibile solo interagire con le interfacce Library e Store, Oculus Browser e Oculus TV. Uno switch nel menu Oculus Home permette di passare ai controller Touch e viceversa. Nuove funzionalità verranno aggiunte nel 2020. Per integrare il supporto nelle app di terze parte è necessario attendere la distribuzione del kit di sviluppo che avverrà la prossima settimana.
Oculus Quest è un visore standalone, quindi non richiede la connessione ad un PC. I prezzi sono 449,00 euro (64 GB) e 549,00 euro (128 GB).