Per avere la migliore esperienza VR è necessario collegare il visore ad un computer piuttosto potente e costoso. Grazie alla nuova tecnica Asynchronous Spacewarp (ASW) sviluppata dall’azienda californiana, il numero di utenti che possono utilizzare Oculus Rift aumenterà sicuramente nei prossimi mesi. I requisiti minimi per il visore sono stati ridotti, consentendo la generazione di immagini in realtà virtuale con una configurazione hardware più economica.
Oculus ha implementato una tecnica simile, denominata Asynchronous Timewarp (ATW), che permette di ridurre la latenza effettuando il rendering delle immagini in base alla posizione della testa. Il risultato è soddisfacente per immagini statiche in lontananza e per video a 360 gradi, ma per oggetti animati vicini agli occhi è necessaria la tecnica ASW. Sfruttando l’interpolazione dei frame, Oculus genera l’immagine tenendo conto dei movimenti di personaggi, videocamere e controller Touch, oltre a quelli dell’utente. Ciò permette di ridurre il frame rate da 90 a 45 fps.
Invece di un computer con processore Intel Core i5 e scheda video Nvidia GTX 970 o AMD Radeon R9 290, gli utenti possono collegare il visore ad un PC con processore Intel Core i3 e qualsiasi scheda video Nvidia GTX serie 900 o AMD Radeon serie RX 400. Il requisito minimo per la RAM è invece lo stesso (8 GB). Il sistema operativo migliore è Windows 10, ma è garantito il supporto anche per Windows 8.
Dal prossimo 6 dicembre, ovvero con l’arrivo dei controller Touch, sarà possibile creare il proprio Oculus Avatar, scegliendo facce, capelli, vestiti, occhiali e altri accessori.