Un recente report della «Organisation for Economic Co-operation and Development», denominato Communications Outlook 2005, fotografa il futuro del mondo dei media dipingendo orizzonti scuri sia per la telefonia fissa che per la telefonia mobile, intravvedendo inoltre tempi poco rosei anche per il tradizionale broadcast televisivo.
La riflessione OECD parte dal presupposto che la profittabilità dei nuovi progetti basati sul web stanno cambiando i ruoli nel mercato ed in questo quadro il ruolo del VoIP sarà imprescindibilmente importante. Sarà proprio il VoIP a sconvolgere in tempi brevi il mondo della telefonia e, se già la cosa era intuibile per la telefonia fissa, il report intende coinvolgere nella stessa previsione anche il settore mobile. Il nocciolo della questione sta nella necessità di offrire pacchetti “tutto in uno” (video, voce e traffico dati) e nella crescente disponibilità in prospettiva di connettività wireless: quest’ultimo aspetto può costituire una miscela sinergica proprio con il VoIP, andando a determinare una autentica alternativa agli attuali sistemi di comunicazione vocale mobile.
Le conseguenze di questa ridefinizione sono ampie e difficilmente valutabili a priori, ma già si può ipotizzare una rielaborazione dei profili delle offerte delle aziende attuali, un progressivo cambiamento degli status legislativi ed un inesorabile sovvertimento del settore (aziende di telecomunicazioni e broadcast nel mirino). Nessun media muore o viene sostituito in toto, ma tutti sono costretti al termine del proprio ciclo di sviluppo a rimanere coinvolti in un inesorabile riequilibramento che modifica le forze sul campo. Secondo la OECD il momento sta per arrivare e l’onda urterà alcuni precisi settori in modo più importante.