Nel poliedrico mondo delle offerte di lavoro, capita sempre più spesso di imbattersi in inserzioni che hanno dell’incredibile.
In pratica: è quasi impossibile decifrarne il contenuto. Capita soprattutto per quanto riguarda il settore ICT. Al massimo, vengono elencati una serie di applicativi che si richiede di saper utilizzare ma, all’atto pratico, chi crea l’inserzione non spiega chiaramente la mansione che si andrà a ricoprire, apparendo così molto più confuso di chi cerca lavoro.
La musica non cambia, anzi peggiora, nel caso in cui una volta inviato il proprio CV l’azienda decida di chiamare il candidato per un primo colloquio.
Oltre il fatto che spesso si ha l’impressione che il selezionatore abbia semmai dato una rapida lettura al CV, si nota profondamente la scarsa conoscenza del settore informatico: certamente non siamo tutti esperti informatici, magari però sarebbe molto utile sia all’azienda che al candidato, di far partecipare alla selezione anche qualcuno che capisca di cosa si parli.
Questa tendenza può portare in molti casi a far sì che l’impresa, che offre l’incarico professionale, faccia in ultima analisi scelte affrettate e poco meritorie.
Come scavalcare l’ostacolo e trarne un beneficio in sede di selezione? Ponendoci come… risolutori del problema.
Spiegate chiaramente le vostre competenze. Dettagliate come potreste essere d’aiuto all’azienda e in quali ambiti. Sfruttate insomma, la scarsa conoscenza da parte di chi vi chiama a colloquio, senza pontificare, ma lasciando aperta la possibilità di essere voi a determinare la scelta in base alle vostre competenze.
Se anche voi spesso avete la sensazione che leggere le offerte di lavoro diventi un’impresa e avete qualche aneddoto da raccontare, questo è il momento giusto.