Il grande passo è stato annunciato: Microsoft ha lanciato la suite Office 365, il servizio cloud pensato per le aziende e destinato a trasferire sulla “nuvola” il brand e le funzionalità della nota suite di produttività dell’azienda di Redmond. «Con Office 365 gli utenti possono lavorare assieme più facilmente, da ovunque e virtualmente con qualsiasi device, collaborando con altri all’interno e al di fuori dell’azienda in modo semplice e sicuro».
Office 365 sarà lanciato l’anno venturo in 40 paesi di tutto il mondo e nelle prossime ore sarà reso disponibile per i primi beta test in 13 nazioni (oltre l’Italia, Microsoft indica Canada, Francia, Germania, Hong Kong, Irlanda, Giappone, Messico, Porto Rico, Singapore, Spagna, Regno Unito e Stati Uniti). La grande novità è strettamente correlata alla natura cloud della suite: non vi sarà alcun prezzo per l’acquisizione di alcun software, ma si accederà invece al servizio online per mezzo del pagamento di un abbonamento mensile. Microsoft porta al pubblico fin da subito le cifre, cioè uno degli elementi essenziali per valutare la convenienza dell’adozione di questo tipo di servizio: «Piccole aziende, professionisti e gruppi con meno di 25 dipendenti potranno usare Office Web Apps, Exchange Online, SharePoint Online, Lync Online in appena 15 minuti ed al costo di 6 dollari o 5.25 euro per utente al mese».
[nggallery id=62 template=inside]
L’obiettivo è anzitutto quello delle piccole aziende, il medesimo target già preso di mira da Google con la propria suite Google Apps. Le PMI sono infatti quelle più esposte ai rischi ed in un momento in cui gli investimenti scarseggiano per la stretta necessità di contenere i costi l’acquisto di suite software diventa un problema importante. Un problema per l’azienda, che non può innovare, e per Microsoft, che non può distribuire. Di qui la necessità di una risposta seria e forte alle provocazioni provenienti da Mountain View: «Per una piccola azienda, Office 365 è il modo perfetto per partire. Ha tutte le funzionalità di cui [la PMI] abbisogna».
Le grandi aziende e la pubblica amministrazione hanno invece a disposizione prezzi differenziati, basati su una sorta di menu sul quale comporre con approccio modulare la propria suite sulla base delle proprie necessità: ogni tassello ha un costo ed ogni azienda può così decidere quanto e come investire il proprio budget senza la necessità di costi fissi iniziali (una barriera all’entrata che oggi sta soffocando il mercato). Per le grandi aziende il costo pro-capite mensile andrà dai 2 ai 27 dollari in base alle necessità. Un esempio:
Per 22,75 euro per utente al mese, le imprese possono accedere ad Office Professional Plus con email, voicemail, social networking enterprise, instant messaging, portale web, extranet, videoconferenza, chiamate vocali, webconferencing, supporto telefonico 24/7
Microsoft sottolinea due aspetti importanti dell’offerta Office 365. Primo, anche la piccola azienda ha a disposizione il medesimo software e le medesime potenzialità del grande gruppo e tutto ciò con un piccolo costo mensile: una opportunità finora negata da suite differenziate e dai costi spesso proibitivi per le piccole realtà; secondo, la suite è accessibile da qualsiasi device, rendendo così del tutto indifferenziato un accesso da smartphone, uno da tablet ed uno da postazione desktop: così facendo le modalità di accesso sono sempre le medesime e l’ufficio trova estensione personale verso la mobilità grazie agli account di accesso e ad interfacce i cui tempi di apprendimento sono minimi.
E tutto ciò nel giorno stesso in cui Steve Ballmer ha comunicato che Ray Ozzie, il padre del cloud Microsoft, compie un passo indietro per dedicarsi al mondo entertainment prima di lasciare definitivamente l’azienda: un giorno del tutto significativo, una sorta di cantiere che va a chiudersi per iniziare un capitolo del tutto nuovo per l’azienda che ha dominato in lungo e in largo la precedente era dell’informatica basata su software, desktop e sistemi operativi.