Microsoft è pronta a rilasciare la nuova beta della suite Microsoft Office, ma nella prossima release vi sarà una novità alquanto peculiare distante dai semplici meccanismi del codice del software: la beta sarà infatti a pagamento. La cifra indicata da Microsoft è di 1.5 dollari per ogni unità, il che scoraggerà presumibilmente molti utenti dall’accedere ai 550 Mb di download (2Gb la versione completa) pur senza costituire un introito fondamentale per il gruppo.
I motivi della scelta sono chiaramente esplicitati da Microsoft: la beta attuale di Office è già stata scaricata oltre 3 milioni di volte, una cifra che quintuplica le attese del gruppo determinando un importante costo sia in quanto a banda fruita, sia in quanto a rallentamenti causati a quanti hanno desiderio/necessità di accedere alla beta. Imponendo un piccolo pagamento si ridurrà drasticamente il numero dei download e, pur ottenendo la base critica di tester utile a mettere alla prova la suite, si eliminerà una serie di problemi inerenti all’organizzazione di 3 milioni di persone (molti curiosi, non tutti collaboranti).
Non sono ovviamente mancate le proteste per la scelta di mettere in vendita (pur se ad una cifra quantomeno simbolica) il pacchetto, ma da parte di Microsoft si spiega che il tutto è frutto di una scelta contingente ed assolutamente straordinaria, dunque da non proiettarsi su altri software in futuro. La nuova beta peraltro non si annuncia con novità sostanziali rispetto alla precedente se non per l’aggiunta di pochi dettagli e soprattutto la soluzione di un certo numero di bug (vera finalità del beta test).
Lo spopolare online di servizi in fase beta ha probabilmente incoraggiato l’utenza a scaricare la suite Microsoft determinando un eccesso di domanda tale da imporre un prezzo ad una offerta che voleva essere gratuita (soprattutto in quanto in questo caso è l’utente ad offrire un servizio alla software house). A partire dal 2 Agosto la nuova beta sarà disponibile al download ed il dollaro e mezzo imposti compenseranno Microsoft dei problemi registrati in precedenza. Rimane a disposizione online il test drive gratuito accessibile via browser (solo con Internet Explorer).