OGCI: fronte comune per abbattere le emissioni

Da sette grandi gruppi del mondo petrolifero, tra i quali l'italiana Eni, nasce l'OGCI Climate Initiative con il fine comune di abbattere le emissioni.
OGCI: fronte comune per abbattere le emissioni
Da sette grandi gruppi del mondo petrolifero, tra i quali l'italiana Eni, nasce l'OGCI Climate Initiative con il fine comune di abbattere le emissioni.

Il suo nome è “OGCI Climate Investments” e rappresenta ad oggi una delle più importanti leve disponibili per il raggiungimento di più ambiziosi obiettivi in termini di taglio delle emissioni. Dietro alla “Oil and Gas Climate Initiative”, infatti, si celano grandi gruppi del mondo petrolifero che vanno ad unire le forze per una scommessa comune: l’energia rinnovabile, il taglio delle emissioni, lo sviluppo di tecnologie a basso impatto ambientale.

Il gruppo mette assieme nomi quali BP, CNPC, Eni, PEmex, Reliance Industries, Repsol, Royal Dutch Shell, Saudi Aramco, Statoil e Total (complessivamente un quinto della produzione di petrolio e gas a livello globale) con l’obiettivo di fare fronte comune nel processo di transizione verso il nuovo modello energetico che dovrà supportare il mondo dei prossimi decenni. La nuova entità, forte dei brand e del posizionamento dei gruppi che la compongono, si prepara dunque ad affrontare una sfida tanto importante per gli equilibri del comparto quanto determinante per l’impatto ambientale che il mondo della produzione di energia (il cui baricentro è ancor oggi basato sul petrolio) avrà sul pianeta nei decenni a venire: «La creazione di OGCI Climate Investments dimostra la nostra volontà collettiva di fornire soluzioni tecnologiche su larga scala creando un salto di qualità che aiuterà a contrastare il cambiamento climatico. Siamo impegnati personalmente a garantire che, lavorando insieme, le nostre compagnie giochino un ruolo chiave nel ridurre le emissioni di gas serra continuando comunque a fornire l’energia di cui il mondo ha bisogno».

OGCI

OGCI Climate Investments (OGCI CI) avrà lo scopo di diffondere, all’interno di OGCI e oltre, nuove tecnologie sviluppate con successo. Uno degli obiettivi sarà anche quello di identificare modi diversi per ridurre l’intensità energetica nei settori dei trasporti e dell’industria. Lavorando in partnership con iniziative affini nei diversi gruppi di stakeholder e nei diversi settori, OGCI Climate Investments ritiene che il suo impatto in termini di riduzione delle emissioni potrà essere moltiplicato nelle diverse applicazioni industriali.

Grazie alla OGCI Climate Investments si fa un passo nella direzione della ricerca di quel compromesso necessario tra le due istanze che si stanno facendo strada con sempre maggior insistenza: da una parte v’è una richiesta energetica sempre più alta in tutto il mondo, dall’altra c’è la sempre più consapevole necessità di abbassare le emissioni per evitare di aggravare le nefaste conseguenze che un modello energetico ancora basato sul carbone rischia di far pesare sui destini delle generazioni future.

Alzando la bandiera del “low carbon“, i sette gruppi che appoggiano l’iniziativa mettono a fattor comune due aree di interesse in modo particolare:

  • accelerare l’introduzione di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio;
  • ridurre le emissioni di metano da parte dell’industria petrolio e gas al fine di massimizzare i benefici climatici del gas naturale

OGCI ritiene che questi siano settori in cui l’industria oil and gas esercita un’influenza significativa e dove il suo lavoro di collaborazione può avere l’impatto maggiore.

Il gruppo nasce come una dichiarazione collettiva di intenti: il CEO di prossima nomina avrà il compito di riunione i principi espressi per arrivare ad iniziative concrete per la riduzione delle emissioni (nel frattempo la guida è affidata ad interim ad uno steering committee che vede la rappresentanza diretta dei CEO delle singole aziende coinvolte).

Eni, voce italiana nell’OGCI

Unica italiana nella OGCI, Eni ha anzitempo tracciato la strada dell’innovazione per proiettare il cane a sei zampe anche nei decenni a venire: dalla COP21 di Parigi fino agli impegni odierni, il gruppo guidato da Claudio Descalzi ha messo nel mirino un nuovo modello energetico del quale il cane a sei zampe intende far parte. In vista di un tramonto del modello petrolifero, e alla luce delle potenzialità del gas come strumento per traghettare il passato verso il futuro dell’energia, le rinnovabili vengono identificate come fondamentale opportunità di investimento alla ricerca delle soluzioni necessarie per abbattere le emissioni e formulare un nuovo modello pienamente efficiente, concorrenziale e sostenibile.

Lo sforzo non può però essere limitato ad una sola azienda, poiché la strada sarebbe breve e non praticabile: arrivare ad una unione di intenti che consenta sforzi collettivi e soluzioni condivise significa fare sforzi concreti nella direzione di un cambiamento reale: in ballo vi sono 1 miliardi di dollari di investimenti entro i prossimi 10 anni per consentire al mondo della produzione dell’energia di cambiare passo.

Come? La direzione è tracciata, ma i passi saranno identificati cammin facendo: ridurre le emissioni, accelerare l’efficientamento delle industrie interessate e migliorare il mondo dei trasporti sono macro-aree in cui si identificano oggi le maggiori potenzialità.

OGCI

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