Tempo fa abbiamo parlato della particolare situazione olandese. I Paesi Bassi hanno una legislazione che, di fatto, ammette il download di file protetti da copyright. La pressione delle lobby dello spettacolo perché questa situazione cambi sta, però, montando da diverso tempo.
Sarà forse per scongiurare una riforma del genere che il partito pirata olandese ha deciso di presentarsi alle prossime elezioni nazionali.
Realtà del genere esistono, con un discreto successo, già in Germania e Svezia. In Olanda hanno già partecipato, vincendo due seggi, alle recenti Europee.
Il programma elettorale, come è facile da immaginare, prevede una riforma radicale del copyright: assoluta liceità del file sharing, a differenza dell’attuale legislazione che prevede l’illegalità dell’upload, e riduzione a 5 anni della durata dei diritti di proprietà intellettuale. In altre parole, si tratterebbe di orientare la legislazione verso le pratiche P2P, in luogo della difesa dei diritti delle aziende di settore.
Qualunque sia l’esito elettorale, questa storia ci racconta di una realtà, come quella del filesharing, che sta piano piano prendendo coscienza di sé. Per i pirati non sarà facile nemmeno raccogliere i fondi necessari per presentare le lista, ma di certo riusciranno, per lo meno, a far discutere la società civile sulle loro proposte.
Un ultima curiosità: un nucleo del Partito Pirata è presente e attivo anche in Italia.