La tecnologia OLED consente di realizzare display a colori che non necessitano di retroilluminazione, in quanto l’elemento costituente è un diodo organico in grado di emettere luce propria. Ciò consente di costruire monitor molto sottili (addirittura ripiegabili o arrotolabili), con un consumo di energia più basso rispetto alle tecnologie tradizionali e con una qualità video incrementata grazie a una migliore cromia, a un maggiore contrasto e ad un più ampio angolo di visuale (rispetto ai monitor LCD).
Sony ha presentato al recente CES di Las Vegas (tenutosi agli inizi di Gennaio 2008) un modello di televisore OLED da 11″ destinato al mercato e denominato XEL1 ed un prototipo da 25″ (un altro prototipo con le stesse dimensioni era già stato presentato l’anno scorso).
I vertici aziendali non si sono sbilanciati sulla data in cui sarà possibile avere a disposizione televisori OLED di dimensioni adeguate. Sembra infatti ci sia un problema legato al processo produttivo che risulta, nel caso della realizzazione di display di grandi formati, più complesso rispetto a quello collegato alle tecnologie tradizionali, e pertanto non in grado di avere adeguati margini economici, se non con prezzi proibitivi per l’utente finale.
Questo suona comunque strano visti gli annunci fatti in passato che descrivevano il processo realizzativo talmente semplice da consentire la produzione di monitor OLED con un sistema simile a quello delle stampanti a getto d’inchiostro, anche su superfici non rigide (addirittura sui vestiti).
In definitiva, analizzando le evoluzioni del mercato, sembra che nel breve la tecnologia OLED sia destinata più ad apparati elettronici con monitor piccoli, come telefoni cellulari, palmari o sub-notebook piuttosto che ai televisori.