Si dipana la matassa aggrovigliata attorno al Defacers Challenge, il concorso che invitava i defacer di tutto il mondo a dare l’assalto a 6000 siti Internet in un giorno solo. Sono stati migliaia i siti colpiti lo scorso 6 luglio. Tra questi il sito dell’Ambasciata della Repubblica del Kazakhstan in Italia, tuttora irraggiungibile, e molti altri siti con domini italiani.
La lista è stata messa a disposizione da Zone-H, il sito estone che da tempo ha assunto il ruolo di archivista degli attachi a siti Web. Zone-H fa sapere che non è stato possibile verificare tutte le segnalazioni ricevute a causa della manomissione dei propri server, messi fuori uso da un attacco di Denial Of Service sferrato durante tutta la giornata del 6 luglio.
Sebbene non archiviate, molte delle Homepage dei siti segnalati da Zone-H sono in queste ore irraggiungibili. Alcuni webmaster non hanno ripristinato la pagina sostituita dai defacers, mentre in altri siti si segnalano errori di connessione o di pagine non trovate. Un’elenco di immagini è conservato anche su alcuni siti del World Wide Web (segnalati in alto a destra di questa pagina).
Tra i gruppi che hanno segnalato le proprie “imprese” a Zone-H figura anche un sedicente Italian Defacer Team autore di alcune azioni su domini italiani.
Secondo Zone-H, il 6 giugno sarà ricordato come il «giorno più ‘incasinato’ dell’intera storia di Internet». A causa del clamore suscitato dall’evento sui media, buona parte degli interessati non ha preso parte al Defacers Challenge e gli stessi siti che dovevano avere il ruolo di «osservatori neutrali», schedando e tenendo traccia dei siti attaccati, non hanno potuto svolgere con affidabilità il loro lavoro.