Con le Olimpiadi di Londra 2012 ormai entrate nel vivo, Google continua a omaggiare ogni giorno una disciplina differente mediante la pubblicazione di un doodle. Dopo tiro con l’arco, tuffi e scherma, tocca oggi agli anelli, come ben visibile dall’immagine riportata in apertura. Questa specialità della ginnastica artistica ha visto negli anni ’90 dominare un italiano a livello mondiale, il toscano Jury Chechi.
Tornando ai giorni nostri, gli occhi sono puntati soprattutto su Matteo Morandi, 30 anni da Vimercate (MI), classificato in sesta posizione quattro anni fa ai giochi di Pechino. Per lui la possibilità di salire su un gradino del podio nell’individuale, mentre per quanto riguarda le gare a squadre, il team nostrano purtroppo non ha centrato la qualificazione terminando all’undicesimo posto. Dopo le delusioni del nuoto, spetta dunque ai ginnasti il compito di rinvigorire il medagliere azzurro.
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Come è possibile leggere su Wikipedia, in ogni esibizione agli anelli l’esercizio dura un minuto circa, durante il quale l’atleta mantiene posizioni statiche o esegue passaggi dinamici, concludendo con un’uscita definita in gergo tecnico “salto”. La commissione arbitrale assegna un punteggio da 1 a 10 per l’esecuzione, sottraendo poi 0,1, 0,3 oppure 0,5 per ogni errore effettuato, in base alla sua gravità.
La caratteristica principale di questi specialisti è disporre di una grande forza negli arti superiori, necessaria per poter compiere senza sbavature ogni evoluzione. La Federazione Internazionale prevede che il punto di sospensione sia posizionato a 5,75 metri dal terreno, con gli anelli a 2,75 metri. Ognuno di loro ha un diametro pari a 18 centimetri e sono distanziati esattamente da 50 cm. Il regolamento è ovviamente valido anche per le Olimpiadi di Londra.