Nato nel 1983 come clone autorizzato di Kyotronic KC-85, M-10 è il primo PC portatile distribuito dalla Olivetti.
Si tratta, in realtà, proprio di uno dei primi laptop commercializzati; è alimentato con semplici batterie stilo, è leggero e vanta dimensioni decisamente ridotte, corrispondenti al classico formato A4.
Basato sul microprocessore Intel 8085 a 8 bit, possiede un BASIC Microsoft e dispone di una memoria espandibile fino a 32 KB.
Il design, decisamente più attraente e sofisticato rispetto a quello dei suoi predecessori giapponesi, viene premiato allo Smau del 1983 e incorpora un monitor a cristalli liquidi, orientabile verticalmente per consentire una migliore visuale, in un’elegante struttura a parallelepipedo.
Grazie ad alcuni programmi integrati, quali un editor di testo, un piccolo database, un’agenda e un programma di comunicazioni, nonché alla capacità di collegarsi a computer remoti e a unità periferiche portatili, l’Olivetti M-10 si impose come il PC portatile maggiormente adottato dai giornalisti dell’epoca.
In effetti, fu la stessa Olivetti a orientare le proprie campagne pubblicitarie verso un pubblico fatto principalmente di professionisti, forse anche per il costo non proprio concorrenziale del prodotto (la versione più all’avanguardia raggiungeva il prezzo di 2.400.000 lire).
M-10 conquistò, comunque, il mercato nazionale ed europeo e, già nell’anno successivo al suo rilascio, si contano oltre 24.000 pezzi venduti.
Tuttavia, dal 1985, il commercio della macchina subisce un brusco calo, in favore dello sviluppo delle tecnologie più moderne che si sarebbero imposte in quegli anni.