Dietro l’Olivetti Olipad sembra poterci essere qualcosa di più di un semplice tablet. Almeno dal punto di vista concettuale, vedere l’Olipad come una semplice sfida all’iPad sarebbe ingenuo. Il tablet va semmai visto in prospettiva all’interno del suo contesto, in qualità di nuovo elemento che Telecom Italia (controllante il gruppo Olivetti) porta sul proprio scacchiere. E la mossa potrebbe quindi essere meglio interpretata se il tablet non viene più considerato un elemento a sé, ma parte integrante di un progetto ben più vasto ed ambizioso.
Si prenda un servizio di distribuzione di contenuti, un device che può essere collegato ad una televisione, un software per organizzare il tutto e si ha un perfetto ecosistema con il quale veicolare film, foto, musica ed altro ancora. Si prendano questi ingredienti e la pozione sprigionerà una sinergia in grado di dar vita a qualcosa di estremamente remunerativo. I nomi sono infatti a questo punto intercambiabili. Apple sta pensando ad un ecosistema simile partendo da iPad o dalla Apple Tv, passando per iTunes ed arrivando sul televisore; Google ha dato vita al tutto partendo dalla Google Tv, passando per l’ipotizzato Google Music (ma anche altri contenuti starebbero per arrivare) ed arrivando sul televisore; Microsoft è addirittura in posizione di vantaggio grazie alla propria Xbox ed a quello che potrebbe essere il servizio Zune. E poi c’è Telecom Italia.
Se la sfida ai colossi americani sembra impari, Telecom ha tuttavia dalla propria parte una posizione di controllo sul mercato italiano e più volte Franco Bernabé ha chiarito come intenda offrire agli utenti servizi a valore aggiunto con i quali rendere più monetizzabile la semplice distribuzione di banda larga. Si intendono estendere i margini ed in tal senso l’intrattenimento potrebbe essere la strada giusta da percorrere. La scacchiera Telecom potrebbe essere quasi pronta: il servizio musicale c’è, il tablet c’è, la connessione HDMI c’è. In prospettiva potrebbe arrivare un servizio per la distribuzione video, oppure potrebbe prendere vita un alter-ego di quello che Home Pack rappresenta per Sky e Fastweb (ed il canto della sirena Mediaset potrebbe essere un richiamo irresistibile).
L’Olivetti Olipad, insomma, potrebbe contenere chip e ambizioni in egual misura. Si può infatti immaginare il tablet tanto come uno strumento di navigazione quanto come una sorta di set-top-box in grado di consentire l’acquisto dei contenuti e la riproduzione degli stessi tramite l’apposita dock station. La vendita in bundle con un abbonamento Alice aprirebbe a Telecom un nuovo mercato nel quale però la concorrenza è forte. E dove non arriva CuboVision potrebbe arrivare il tablet.
Se questa prospettiva non è errata, però, tutte le policy che mettono i bit in concorrenza gli uni con gli altri andranno definite con rapidità e precisione: la consultazione sulla Net Neutrality indetta dall’AGCOM è in tal senso opportuna. Se infatti chi distribuisce connettività si trova anche a distribuire contenuti, con le proprie regole di gestione del traffico potrebbe stabilire parametri che favoriscano la Rete in qualità di nuovo canale di distribuzione, ma che minerebbero l’idea della Rete per come è stata vista e interpretata fino ad oggi.
Affinché i condizionali spariscano e la strategia Telecom possa prendere piede, però, l’Olivetti Olipad deve trovare un proprio spazio. Perché se i contenuti arriveranno tramite Xbox, Google Tv o un qualche device Apple, per Telecom Italia non resterà che servire la banda lasciando ad altri il valore aggiunto che si vorrebbe per sé. E, data l’attuale situazione di mercato, sembra essere questa l’opzione più verosimile.
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