Oltre 27 mila adesioni per La Mia Impresa Online

Nei suoi primi mesi di vita il progetto La Mia Impresa Online.it ha raccolto più di 27 mila adesioni. Ma non mancano le opinioni discordanti.
Oltre 27 mila adesioni per La Mia Impresa Online
Nei suoi primi mesi di vita il progetto La Mia Impresa Online.it ha raccolto più di 27 mila adesioni. Ma non mancano le opinioni discordanti.

Presentato a maggio del 2011, il progetto La Mia Impresa Online.it, lanciato da Google, Seat Pagine Gialle, Register.it e Poste Italiane, ha raccolto risultati positivi nei suoi primi sei mesi di vita. Il progetto proponeva la possibilità di avviare le piccole e medie imprese all’esperienza del Web. Un bacino di utenza davvero ampio, se si considera la realtà italiana, che Google ha chiamato a sé con una iniziativa che fin da subito ha fatto discutere non poco.

Ed oggi sono oltre 27 mila le aziende che hanno registrato il proprio dominio web e fatto il loro debutto in rete. Chiunque, dagli artigiani ai commercianti, passando per i liberi professionisti, può registrarsi presso lamiaimpresaonline.it e creare il proprio sito, promuoverlo ed avviare una piattaforma ei e-commerce. Un primo passo verso il mondo online e la realtà dell’e-commerce, insomma, consigliato soprattutto alle aziende del tutto prive di erudizione su quelle che sono le dinamiche della Rete e del commercio elettronico.

Il progetto mira soprattutto a far crescere l’Internet economy italiana che, con un aumento del 10% rispetto al 2009, ha raggiunto nel 2010 un valore di 31.6 miliardi di Euro, equivalenti al 2% del PIL italiano. La previsione, fino al 2015, indica una crescita che dovrebbe garantire una percentuale compresa tra il 3.3% e il 4.3% del PIL, equivalenti a circa 59 miliardi di euro, ovvero quasi il doppio dei valori attuali. Ma nonostante gli sforzi sembra che il panorama italiano non sia del tutto positivo: infatti secondo i dati di Eurisko, solo il 25% delle piccole e medie imprese italiane ha un sito; una percentuale che scende al 20% se l’impresa ha meno di dieci dipendenti. Eppure le imprese presenti online sono più produttive delle altre, il che dovrebbe consigliare a tutte un atteggiamento proattivo in questa direzione.

Nei suoi primi mesi di vita, il progetto La Mia Impresa Online ha raccolto adesioni da tutta Italia, con una certa omogeneità tra le varie zone geografiche: 44,4% al Nord, 21,5% al Centro e 34,1% al Sud. Si segnala la Lombardia come la regione che ha attivato più imprese (17.9%), seguita da Lazio (11,1%), Campania (9,8%), quindi Piemonte (7,4%) e Sicilia (7,4%). Sono le imprese edili e immobiliari le più numerose (4.8%), seguite da ristoranti e pizzerie (2%).

Nonostante tali dati incoraggianti, non vanno dimenticate le critiche mosse da Assoprovider nei confronti del progetto, ed in particolare di Google, accusato di sfruttare la propria posizione di monopolio per fagocitare ulteriori fette di mercato ai danni della piccola impresa che fa Web e che propone le proprie soluzioni senza poter avvantaggiarsi della medesima posizione di forza del colosso di Mountain View. Sempre secondo AssoProvider, esperimenti simili all’estero avrebbero portato ad esiti devastanti per il mercato. La Mia Impresa Online, facendo leva sul gratis, «va a spiazzare il mercato pur non determinado un miglioramento qualitativo delle condizioni d’offerta»: questa l’accusa, la cui natura va ora posta a confronto con i primi dati comunicati dal polo di aziende che ha portato avanti il progetto.

Da una parte, quindi, si ha una proposta semplice ed economica per un sistema che non è ancora del tutto decollato; dall’altra, le accuse di monopolio nei confronti di due giganti (Google e Seat Pagine Gialle), le cui proposte non farebbero bene allo stesso mercato. In mezzo vi sono migliaia di aziende indecise sul modo in cui muovere il proprio passo online, alla ricerca di ossigeno che la situazione economica attuale sta facendo mancare anche e soprattutto alla piccola e media impresa.

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