La dipendenza dai videogiochi è una malattia secondo l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità. Lo hanno riconosciuto i 194 membri durante la 72esima World Health Assembly. Viene chiamato “gaming disorder” e nel 2018, precisamente a giugno, venne incluso all’interno dell’undicesima revisione dell'”International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems” (ICD-11).
Da allora si sono scatenate diverse polemiche, tra chi esclude totalmente che i videogiochi possano essere una forma di dipendenza e quindi una malattia e chi è invece è d’accordo. In ogni caso l’OMS ha descritto la dipendenza da videogiochi come un ventaglio preciso di comportamenti collegati all’attività di videogiocare, ma nel senso dell’uso continuo e compulsivo del software.
Insomma dei comportamenti in cui viene data priorità ai videogiochi rispetto ad altre attività della vita quotidiana, anche se si manifestano conseguenze negative. Si può quindi diagnosticare la dipendenza da videogiochi, ma questa deve avere un impatto molto negativo sulla vita personale, sociale, familiare ed educativa. Ciò deve essere evidente almeno per un anno. Chi è dipendente dai videogiochi, quindi, li mette prima del lavoro, del benessere psicologico e della salute fisica. Chiaramente non chi passa anche ora a giocare, ma colui che ha perso totalmente il controllo.
Molti organi legati ai videogiochi come le associazioni di categoria Entertainment Software Association, l’European Games Developer Federation e l’Interactive Entertainment South Africa si sono opposti a questa decisione per il possibile impatto negativo sull’industria. Hanno sostenuto in un comunicato che la dipendenza da videogiochi non si basa su prove solide. Si legge:
L’industria globale videoludica, che include rappresentanti attraverso l’Europa, gli Stati Uniti, il Canada, l’Australia, la Nuova Zelanda, la Corea del Sud, il Sudafrica e il Brasile, ha chiesto all’Organizzazione Mondiale della Sanità di riesaminare il prima possibile la sua decisione di includere la ‘dipendenza da videogiochi’ nell’undicesima versione dell’International Classification of Diseases (ICD-11).
Nonostante questo durante l’ultima riunione l’OMS ha approvato l’ICD-11. Entrerà in vigore dall’1 gennaio 2022: da quella data si potrà diagnosticare la dipendenza da videogiochi.