Alcuni giorni fa, Microsoft ha aggiornato il suo client OneDrive per PC Windows. Un aggiornamento, però, che ha generato molti malcontenti. Questo perché la nuova applicazione sembra solo supportare NTFS che è il file system predefinito solo delle versioni moderne di Windows e non di quelle più vecchie. Non è sorprendente, comunque, vedere la fine del supporto a exFAT o a FAT32 che sono stati il baricentro di Windows per molti anni.
Alcuni utenti, tuttavia, stanno riferendo anche di non essere in grado di impostare il servizio di archiviazione cloud su unità formattate con ReFS, un file system introdotto con Windows 8 e Server 2012 e che dovrebbe diventare quello di default nelle future versioni di Windows 10. I problemi sarebbero iniziati ad emergere la scorsa settimana ma non è chiaro se Microsoft intendesse effettivamente farlo. Infatti, potrebbe anche essere un semplice errore introdotto con l’aggiornamento in quanto l’azienda non ha avvisato nessuno prima di effettuare queste modifiche. La soluzione semplice è quella di formattare l’unità che si utilizza in NTFS (e sincronizzare tutto di nuovo) oppure è possibile aspettare che Microsoft fornisca un’alternativa ufficiale, in quanto è del tutto possibile che il prossimo aggiornamento risolva questo problema.
Attualmente, dunque, l’unica via possibile per continuare ad utilizzare OneDrive è quella di formattare il disco in NTFS anche se questa operazione potrebbe risultare non semplice o possibile per alcuni utenti.
Non rimane, dunque, che aspettare una comunicazione ufficiale di Microsoft oppure procedere alla formattazione del disco in NTFS.