C’è un nome, nel mondo della videoludica, che da qualche mese gravita attorno ai grandi brand come una minaccia: OnLive. Trattasi di un progetto nel quale molti hanno speso parole dissacranti, prive di vera fiducia nei confronti di un’idea universalmente riconosciuta come meritevole. OnLive, ora, potrebbe dare la prima dimostrazione delle proprie qualità grazie ad un beta test in fase di avvio.
La promessa di OnLive è quella di rivoluzionare radicalmente il mercato delle console da gioco. La potenza di calcolo, infatti, verrebbe spostata su server remoti ed al terminale del singolo utente rimarrebbe semplicemente il compito di elaborare l’immagine e raccogliere gli input delle giocate. OnLive sta ai videogiochi come Netflix sta ai film: una sorta di cloud gaming va ad eliminare ogni responsabilità di elaborazione all’utente finale, rendendo pertanto assolutamente vano ogni requisito hardware..
Non solo: se la funzione del dispositivo remoto è soltanto quella di mostrare una sorta di film interattivo in streaming, allora sarà facile portare lo stesso flusso tanto su Mac quanto su PC, tanto su di una console quanto su di un semplice set-top-box. Un browser è sufficiente, insomma. Ed è proprio da un plugin per browser che inizierà l’avventura tra il pubblico di OnLive: il progetto prevede un beta test riservato ad utenti statunitensi desiderosi di provare la qualità del servizio. Il modulo per le richieste è online sul sito del gruppo.
OnLive micro-console
Se OnLive sapesse mantenere le proprie promesse, e se il modello dovesse infine prendere piede, il possesso dei videogiochi non sarebbe più necessario: il gruppo aprirebbe presumibilmente l’esperienza ad una forma di abbonamento tale per cui a fronte di un pagamento mensile sia possibile giocare per quanto tempo si desidera ed a qualsiasi gioco venga abilitato dalla piattaforma. Per gli utenti un modo differente di approcciare questo tipo di mercato, per i produttori una regola del tutto nuova alla quale adattarsi.
60 frame al secondo, 720p di risoluzione: «alta qualità, rapida risposta». OnLive deve fare i conti con diverse piattaforme, diverse ampiezze di banda, diverse condizioni di traffico, diverse condizioni di gioco. Il test servirà a mettere assieme tutta questa ricchezza di informazioni per capire come e se OnLive possa essere o meno una rivoluzione. Il gruppo conta di portare sul mercato il proprio prodotto entro la fine dell’anno e già gode della collaborazione di nomi quali Electronic Arts, Ubisoft and Take Two. Se il tutto si ridurrà ad una ennesima vaporware story, però, saranno in molti a non stupirsi: la credibilità è spesso inversamente proporzionale all’ampiezza delle promesse formulate.