Per giocare con OnLive, il servizio basato sul cloud gaming, non sarà più necessario sottoscrivere l’abbonamento di base, indicato precedentemente nella tariffa di 4,95 euro al mese. A renderlo noto è il CEO della società Steve Perlman, con un post pubblicato sul blog ufficiale.
Tale modifica potrebbe aiutare OnLive a diffondersi come una delle nuove piattaforme di gioco più utilizzate dai videogiocatori che intendono sperimentare questa nuova frontiera del gaming. L’idea di pagare un canone mensile non era stata infatti accolta bene dall’utenza, la quale già dovrà spendere il proprio denaro per acquistare i titoli di gioco. Il team OnLive, quindi, ha deciso di andare incontro al feedback dell’utenza rendendo gratuiti l’accesso al sistema, la fruizione delle demo giocabili, la visualizzazione delle partite e dei sistemi di messaggistica. Con questa mossa viene poi abbattuta quella barriera psicologica che molti giocatori avevano esternato riguardo OnLive: adesso sarà possibile infatti utilizzare rapidamente il servizio senza la necessità della carta di credito.
La decisione di eliminare il canone suggerisce come i costi operativi che l’azienda deve sostenere per mantenere il servizio non siano così alti come si pensava in passato: ciò potrebbe stimolare OnLive ad inserire più data center in ogni Paese, possibilità che andrebbe a migliorare la fluidità delle immagini dei giochi (questi ultimi, infatti, vengono ospitati da appositi centri di elaborazione dati e visualizzati dal giocatore on-demand).
C’è molta curiosità attorno al progetto OnLive, in quanto ciò che propone potrebbe interferire con le vendite dei videogiochi su supporto fisico, con gravi conseguenze per i rivenditori che oggi la fanno ad padrona sul mercato; inoltre, la nuova frontiera cloud potrebbe destabilizzare anche i produttori delle console. Ecco perché OnLive è stato recentemente valutato 1.1 miliardi di dollari: 1 miliardo di potenziale e 100 mila dollari di tecnologia.