Dal 2004, dalla famosa conferenza di O’Really dove si è coniato il termine “web 2.0” le polemiche sono state tante: tra chi considera il termine una buzzword e chi crede che sia tutto una bolla, da almeno tre anni si parla di web 2.0 e spesso si conoscono ben poco le piattaforme che ogni giorno nascono per sopperire ai bisogni più disparati degli utenti.
Se dovete ancora convincervi di che cosa sia in realtà il web 2.0 vi consiglio caldamente la lettura dell’articolo di Tim O’Really (tradotto in italiano):
il web non ha subito nessun cambiamento radicale (e per ciò quel 2.0 che normalmente si applica alle release dei software è un pò fuorviante). Tim Bearners Lee aveva pensato il web come il mezzo attraverso il quale l’utente avrebbe potuto esprimersi, condividere, collaborare e partecipare. Dal 1990 (anno di nascita dell’Html) l’utilizzo che abbiamo fatto del web è stato poco legato a questi concetti, vuoi perchè la partecipazione da parte degli utenti era di nicchia, vuoi perchè in gran parte dell’Europa e degli Usa la connessione costasse molto, vuoi per una serie di altri motivi legati principalmente all’utilizzo di massa del PC e della rete. Quando questi strumenti si trovano ad avere una diffusione significativa ecco che viene naturale sviluppare e pensare il web per l’utente, con l’utente e dall’utente.
Chiarito questo concetto, che è fondamentale per capire le potenzialità del web che nasce dal basso, vi segnalo alcune Directory (che come concetto vanno in direzione opposta alla folksonomy, alle tag e al web semantico che qualcuno già chiama web 3.0), che si propongono di classificare e raccogliere le piattaforme web 2.0 che ogni giorno nascono e crescono.
AllThinghsweb2 propone una consistente quantità di categorie, che vanno dal Bank2.0, al Music2.0 al Travel2.0; si possono visualizzare i più votati, i più popolari e i più commentati, oltre alle ultimissime novità. Naturalmente è presente un’area personale, attraverso la quale ciascun utente può accedere e partecipare alla formazione delle diverse taxonomy; per ciascuna piattaforma censita sono presenti una breve descrizione, il form per il censimento personale, le raccomandazioni, un report approfondito e i contatti degli sviluppatori.
Listio è più propriamente una directory 2.0: la categorizzazione è realizzata esclusivamente attraverso folksonomy e la ricerca delle piattaforme si effettua attraverso un’enorme tagcloud posizionata in alto a ciascuna pagina. Il motore di ricerca interno si basa sulle tag e la grafica è prettamente 2.0: angoli smussati e colori brillanti.
FeedMyApp, a differenza dei precedenti, mette a disposizione i feed per le ultime piattaforme recensite. La categorizzazione proposta è alquanto restrittiva e in Home page vengono visualizzati gli ultimi siti aggiunti. La grafica è in perfetto stile 2.0 e nel menù verticale sulla destra vengono proposti, oltre all’advertising, un elenco di aziende legate al web 2.0, un collegamento diretto alle principali piattaforme di bookmark, e share, e un archivio diviso per mesi (come se fosse un blog).
Si possono scoprire innumerevoli servizi di cui non si conosce l’esistenza. Per quanto mi riguarda oggi ho scoperto Musipedia: una piattaforma per la ricerca di toni e temi musicali. Davvero curiosa!