Open Fiber continua senza sosta il suo lavoro di cablatura dell’Italia con la fibra ottica in modalità FTTH per portare l’alta velocità sino a 1 Gbps nelle case degli italiani. La società ha fatto, nel weekend, un annuncio molto importante sul suo stato di avanzamento dei lavori ed ha evidenziato come siano stati aperti oltre 500 cantieri nei comuni nelle aree dei bandi Infratel.
Grazie a questi progetti avviati, Open Fiber contribuirà significativamente alla riduzione del fenomeno del digital divide in Italia. Trattasi di piccoli centri e borghi, all’interno dei quali vive oltre il 40% della popolazione della penisola. Questi progetti molto importanti sono stati avviati grazie alla vittoria dei bandi Infratel (società del Ministero dello Sviluppo Economico) per la realizzazione di un’infrastruttura interamente in fibra ottica in 16 Regioni e nella Provincia Autonoma di Trento.
Si tratta dei cosiddetti “cluster C&D” o aree “a fallimento di mercato” secondo la definizione del MISE. In queste zone, la rete rimarrà pubblica e sarà gestita in concessione da Open Fiber per 20 anni. Parallelamente, l’azienda sta realizzando con investimento privato una rete in fibra ottica nelle 271 città più grandi d’Italia (“cluster A&B”).
Nello specifico, per quanto riguarda i lavori del bando Infratel, a Nord, i cantieri sono partiti in tutte le regioni interessate dai bandi. Nel Centro Italia, la società sta portando la fibra ottica FTTH anche in piccole isole come Capraia. Nel Lazio hanno preso il via diversi cantieri nella Tuscia e i lavori procedono spediti anche nelle Marche, in Abruzzo e in Molise. Banda ultralarga in arrivo anche a Montefalco (PG), uno dei Borghi più belli d’Italia, nonché Città del Vino e dell’Olio.
Nel Sud Italia, invece, Open Fiber ha avviato lavori in oltre 50 comuni. Gli interventi coinvolgeranno in totale 13,8 milioni di cittadini, 9,3 milioni di unità immobiliari e 500 mila sedi di impresa e pubblica amministrazione.