Open Fiber e TIM si sono sedute alla stesso tavolo e hanno iniziato a discutere su una possibile collaborazione per lo sviluppo della rete in Italia. A darne la notizia Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, le cui dichiarazioni sono state riportate da Reuters:
TIM si deve sedere attorno a un tavolo con Open Fiber cosa che stanno facendo, finalmente, noi sono circa tre anni che diciamo che questa cosa sarebbe dovuta succedere.
Tuttavia, per Starace in questo momento la partita del futuro della rete non si giocherà sul tavolo delle trattative ma all’interno di TIM. Il problema, infatti, è la governance e il progetto industriale dell’operatore italiano. Per l’AD di Enel, l’attuale Amministratore Delegato di TIM dovrà capire se rimarrà in carica, poi se la sua azienda intende davvero portare a termine lo scorporo della rete e alla fine se intendono arrivare a formalizzare un’unione con Open Fiber. Per Starace, dunque, solo quando all’interno di TIM si saranno chiariti le idee si potrà capire come si potrà procedere.
Gubitosi deve prima fare una serie di passi all’interno della sua azienda, per sapere se resta amministratore delegato, poi se all’interno dell’azienda si vuole separare la rete e poi se si vuole unire con Open Fiber. Quando si chiariranno le cose si capirà.
I problemi di TIM, però, potrebbero non risolversi rapidamente. Il braccio di ferro tra Vivendi ed il Fondo Elliott è ancora in corso e l’assemblea dei soci in cui dovrebbe venire approvato il nuovo piano industriale si terrà solamente il prossimo 29 marzo e potrebbe essere anche non risolutiva.
Il dato positivo, comunque, è che dopo annunci da entrambe le parti di un possibile dialogo per arrivare ad un accordo di collaborazione, Open Fiber e TIM si siano finalmente sedute allo stesso tavolo.
L’eventuale unione delle due reti sarebbe ben vista dal Governo italiano che ha più volte espresso il suo interesse verso questo progetto che comunque dovrebbe essere in primo luogo approvato dagli azionisti di TIM. Più concreta, invece, la possibilità di arrivare ad una serie di co-investimenti per velocizzare la digitalizzazione del Paese ed evitare un’inutile spreco di risorse con una duplicazione della rete. Tutti scenari possibili che dipenderanno, però, dall’orientamento che prenderà al suo interno TIM.