Potrebbe sembrare ormai anacronistico, ma ancora oggi l’accesso allo studio delle discipline informatiche e di conseguenza alle professioni legate all’ambito IT vede rappresentata una quota femminile di gran lunga inferiore rispetto a quella maschile. Le iniziative messe in campo al fine di colmare il gap o quantomeno rendere meno gravosa la disuguaglianza non mancano, ma la situazione è ben lontana dal potersi considerare risolta.
Oggi Google porta come esempio sulle pagine del proprio blog ufficiale la storia di Sophie Charlotte, che da piccola sognava di diventare una principessa, ma che dopo aver scoperto la propria passione per la robotica ha scelto di intraprendere un percorso di studi ad hoc e che oggi è impegnata per semplificare l’avvicinamento delle giovani studentesse alle discipline STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics). Tutto questo grazie alla piattaforma Open Roberta, messa a punto dall’istituto tedesco Fraunhofer IAIS e supportata dal programma Grow with Google, il cui obiettivo è proprio quello di favorire l’apprendimento della programmazione.
Non importa se sei un ragazzo o una ragazza: ciò che importa è l’obiettivo che si vuol raggiungere e quanto sei disposto a fare.
Senza alcun dubbio rimane molto da fare e storie come quella di Sophie meritano attenzione proprio perché costituiscono iniziative volte a risolvere un problema ancora sentito. Tutt’oggi ci sono ostacoli, soprattutto per le studentesse e per coloro che arrivano da un ambiente penalizzato a livello socioeconomico, per l’accesso a un’istruzione di tipo scientifico o informatico. Sforzi come quello messo in campo con la piattaforma Open Roberta affrontano la questione con un piglio lungimirante: favoriscono la trasmissione della conoscenza in maniera equa e indistinta, senza alcun tipo di limitazione dovuta al sesso o alla disponibilità economica.