Google apre il portafoglio e regala 350.000 dollari alla causa dell’open source. Nella fattispecie l’ammontare è diviso a metà tra la Oregon State University e la Portland State University e l’obiettivo di fondo è quello di far crescere la ricerca ed i progetti in campo open source. Il fondo altro non è se non una piccola parte di un più vasto programma di investimento con cui Google intende aiutare il mondo open source ad emergere.
L’investimento è però solo la punta dell’iceberg: Google ha infatti ampi progetti con l’open source e quanto messo finora in cantiere è solo una piccola parte rispetto alle intenzioni. Un’intervista rilasciata dal responsabile Google Chris DiBona spiega come il gruppo intenda promuovere l’open source in senso esteso, e che gli attuali esperimenti non sono altro se non l’inizio di un percorso che prevede già una ampia quantità di software a codice aperto.
Spiegando l’impostazione di Google nel settore, DiBona nega con fermezza che il gruppo possa distribuire un applicativo Office (benché lo stesso DiBona se ne dica interessato) o un sistema operativo (il fantomatico GoogleOS). Al momento, dunque, c’è da aspettarsi solo un appoggio formale come quello offerto a Firefox. Il reparto open source di Google sarebbe al momento costituito da poche unità, previste in crescita numerica in futuro, ma l’intero gruppo collabora sulla programmazione nei momenti liberi. In pratica DiBona conferma l’impostazione open di Google, ma respinge in toto i rumor relativi a progetti di più ampio respiro.