Anche Mac ha il suo virus. E non sembra nemmeno essere così innocuo. L’annuncio, da più parti accompagnato dal doveroso appunto sull’affidabilità e sulla sicurezza che sistemi Mac generalmente garantiscono, descrive il virus sotto il nome di “Opener“.
MacInTouch è la prima fonte con la quale Chris Waldrip, presidente della “Atlanta Macintosh Users Group” statunitense, ha descritto Opener come «un virus per Mac OS X in grado di apportare alcuni danni concreti». Se la situazione non è degna di allarmismi, si sottolinea tuttavia il fatto che il codice maligno può apportare danni sostanziali quali ad esempio la cancellazione di file, la disattivazione dell’antivirus Mac e la messa in pericolo di dati sensibili contenuti nella macchina colpita.
Il virus, invero un cavallo di troia, apre un processo chiamato “John” (in seguito identificato come il password cracker “JohnTheRipper”) in grado di assorbire gran parte delle capacità del computer, così da rendere le prestazioni rallentate. Il codice maligno rastrella quindi le password usate sul Mac, le memorizza in un invisibile .info e le mette a disposizione per un eventuale download da remoto tramite apposita backdoor aperta.
Opener (denominato ‘Renepo‘ da Sophos) è in grado di apportare ulteriori conseguenze sulle macchine colpite (quali ad esempio l’installazione di un software per videoconferenze) e Symantec ha già reso noto come per gli utenti dotati di antivirus sia sufficiente aggiornare il tutto per tutelare la sicurezza del proprio sistema.
Per tranquillizzare lettori e utenti Mac, ricordiamo che il trojan non si diffonde automaticamente e che per attivarsi sfrutta vecchie vulnerabilità del sistema, da tempo corrette da Apple.