Dopo aver rilasciato lo scorso 28 agosto la versione per Windows, la casa norvegese ha reso pubbliche oggi le versioni per sistemi Linux, Solaris e FreeBSD. Opera riesce così a far procedere parallalelamente le strade dei due tronconi di sviluppo, un tempo sbilanciate in favore delle versioni Windows rilasciate con più tempesitvità rispetto a quelle per sistemi basati su Unix.
Le novità sono le stesse previste per la versione Windows: maggiori performance, maggiore velocità e supporto anche per le lingue bidirezionali (come ad es. ebraico e arabo).
Anche in questo caso l’azienda norvegese ci tiene a sottolineare come Opera sia «l’unico grande player del mercato che continua a supportare lo sviluppo del browser» dopo che sia Netscape sia Internet Explorer hanno rallentato e quasi dismesso, ma in modi diversi, lo sviluppo dei propri navigatori.