Il browser Opera, il piccolo grande browser che da tempo si insinua tra i giganti Microsoft, Apple, Google e Mozilla, a distanza di 3 mesi dall’ultimo update rilascia una nuova versione che va in archivio con nomenclatura Opera 9.64. Trattasi di un corposo aggiornamento del browser rispetto alla versione precedente, update che va a rimarginare una serie di ferite che minacciavano da vicino la sicurezza degli utenti utilizzanti il browser.
Il primo problema risolto, scoperto da Tavis Ormandy del Google Security Team, è insito nelle immagini JPEG, le quali avrebbero potuto rappresentare una grave minaccia per il browser nel caso in cui un malintenzionato avesse sfruttato la falla creando un file apposito. Nell’apposito bollettino di sicurezza Opera Software segnala per il problema importanza «estrema», delineando per tanto una certa qual urgenza nel vedere aggiornato un browser da ritenersi, nella versione 9.63, aperto alla possibilità di crash e corruzione di memoria per effetto di un attacco esterno.
Il “changelog della nuova versione elenca altresì tutta una serie di altre problematiche risolte, tanto per problemi di sicurezza di minor caratura, quanto per sfumature ulteriori legate a certificati, crittografia e supporto di funzioni specifiche del mondo Windows.
L’installazione di Opera 9.64 richiede un download da 7.2 Mb. Il browser nell’ultimo anno ha vissuto una sostanziale crescita zero: mentre gli altri browser hanno vissuto alti e bassi dovuti alla strenua concorrenza, Opera è rimasta nella propria nicchia toccando negli ultimi 12 mesi un minimo dello 0.69% del mercato ed un massimo dello 0.75%. Secondo i dati Net Application il browser si è attestato il mese scorso sullo 0.71%, confermando pertanto il proprio mercato nonostante le pressioni provenienti anche dal nuovo Chrome. Nonostante i numeri, però, Opera ha un suo peso specifico di rilievo nella battaglia tra i browser: ha una propria forte identità nel mobile, ha avuto il merito di aver introdotto varie funzioni in seguito ereditate dai browser concorrenti e, infine, è frutto del gruppo che ha messo la firma sulla denuncia che porterà Microsoft a dover rispondere alla Commissione Europea della posizione di dominio di Internet Explorer. Google e Mozilla si sono accodate soltanto in seguito, ma è dall’iniziativa della Opera Software che la nuova guerra ha avuto inizio.