La software house norvegese ha annunciato la disponibilità di Opera 67 per Windows, macOS e Linux, la prima della serie R2020 (Reborn 2020). La principale novità permette di organizzare meglio le schede aperte attraverso un raggruppamento in base all’argomento. Ci sono anche miglioramenti per la Sidebar e altre funzionalità interessanti, come il supporto per il protocollo DoH. Opera ha inoltre svelato il dato sul numero di utenti nel 2019.
La software house ha sempre iniziato un nuovo anno con il rilasciato di una versione Reborn del browser. Reborn 1 (maggio 2017) ha introdotto un restyling dell’interfaccia, la VPN e l’ad-blocker. Con Reborn 2 (aprile 2018) è arrivata la funzionalità My Flow, mentre in Reborn 3 (aprile 2019) è stato integrato un wallet per le criptovalute. La principale novità di R2020 si chiama Workspaces (Contesti in italiano). Invece di mantenere aperte decine di schede nel browser, gli utenti possono creare fino a 5 gruppi in base all’argomento (lavoro, tempo libero, shopping e altri).
Questi “spazi di lavoro” sono accessibili tramite la barra laterale (nella parte superiore). È possibile assegnare un nome e un’icona ad ogni gruppo, nasconderli ed eliminarli. Il Workspace attivo viene evidenziato con un’icona blu. Per inviare un link ai workspace è sufficiente usare il menu contestuale. Simile procedura per spostare le schede da un workspace all’altro. Per lo switch tra le schede aperte è sufficiente premere i tasti Ctrl+Tab. Posizionando invece il puntatore del mouse su una scheda verranno mostrati eventuali duplicati.
Per quanto riguarda la Sidebar è stato aggiunto un pannello che permette di modificare o rimuovere ogni elemento presente nella barra laterale. Nella Sidebar sono anche visibili le estensioni (nella parte inferiore). In Opera 67 è stata migliorata la funzionalità Video pop-out (picture in picture) e inserita l’opzione per attivare il protocollo DNS over HTTPS (DoH). Il numero di utenti che usano Opera ha raggiunto i 68 milioni nel 2019, circa il 10% in più rispetto al 2018.