Oltre un miliardo di utenti registrati, 280 milioni di utenti attivi e 2 miliardi di minuti al giorno. Sono questi i numeri di Skype che preoccupano gli operatori telefoni di 68 paesi, il 43% dei quali crede che il servizio VoIP di Microsoft rappresenti una seria minaccia per i propri profitti. In realtà, il pericolo proviene anche da WhatsApp, WeChat e Line, cresciuti esponenzialmente negli ultimi mesi, grazie alla diffusione degli smartphone. Queste solo alcuni dei risultati ottenuti dall’indagine effettuata dalla società di analisi MobileSquared per conto di Tyntec.
In base al report, il valore del mercato delle comunicazioni attraverso i servizi OTT (Over The Top) raggiungerà i 53,7 miliardi di dollari nel 2017, quando oltre 2 miliardi di utenti smartphone utilizzeranno Skype, WhatsApp e WeChat. Sui server di Skype viaggia ormai oltre un terzo delle chiamate. I mancati guadagni per gli operatori telefonici ammontano a circa 100 milioni di dollari al giorno, ovvero 36,5 miliardi all’anno.
Anche i profitti derivanti dagli SMS sono calati a picco per “colpa” di WhatsApp. Negli ultimi 12 mesi, il servizio di messaggistica multipiattaforma è cresciuto del 233%, raggiungendo i 300 milioni di utenti attivi. I messaggi inviati giornalmente, che non passano più per le reti degli operatori, sono aumentati da 2 a 10 miliardi al giorno. Gli utenti registrati su WeChat, un’applicazione molto popolare in Cina e arrivata recentemente anche in Italia, sono 400 milioni e gli utenti attivi sono raddoppiati negli ultimi sei mesi.
Nel corso degli anni, gli operatori hanno tentato varie strategie per contenere l’emorragia di utenti e profitti: blocco, imposizione di tariffe aggiuntive e aumento dei costi per l’uso dei servizi. Tutti questi tentativi, così come l’offerta di servizi OTT in proprio, non ha portato a nulla. L’unica soluzione possibile è sottoscrivere accordi con i fornitori dei servizi, noleggiando numeri di telefono virtuali o condividendo i costi del traffico di terminazione.