Gli operatori virtuali (MVNO) sono quegli operatori di telefonia mobile che si appoggiano alle reti degli operatori principali come TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia offrendo un’alternativa spesso a buon mercato. Questi gestori hanno un segmento di mercato che ha visto negli anni un forte sviluppo e appare oggi molto vivace, soprattutto dal punto di vista delle tariffe sempre più variegate. Secondo l’ultima analisi effettuata da SosTariffe.it sui principali pacchetti che offrono chiamate, SMS e traffico dati a fronte a un canone periodico, il mercato degli operatori virtuali nell’ultimo anno è mutato profondamente.
I risultati mostrano una flessione dei canoni mensili e del costo annuo dal 2015 al 2016: per la precisione, l’osservatorio registra un calo del 16,52% sul costo unitario dei pacchetti e del 16,24% sul prezzo annuale totale. Aumentano invece i GB di traffico dati compresi nelle offerte: dal 2015 si registra un incremento del 36,53%. Lo studio ha analizzato prezzi e composizione dei pacchetti all inclusive attivabili dall’utenza consumer, nei mesi di luglio e agosto di ogni annualità presa in esame (dal 2014 al 2016). Successivamente è stata calcolata la media di quanto compreso nelle offerte e dei relativi costi mensili e annui, oltre che il periodo di rinnovo del canone. I risultati sono espressi nella tabella in allegato.
È stato infine condotto un piccolo focus sulle reti di appoggio più utilizzate dai provider virtuali e sulla tecnologia utilizzata per la fornitura del traffico dati. Quello che si nota subito grazie all’analisi è che, rispetto al 2015, i prezzi dei canoni sulla telefonia mobile sono scesi, mentre sono leggermente superiori rispetto al 2014. Per quanto riguarda il canone unitario si può notare infatti che rispetto al 2015, il valore medio di oggi è sceso del 16,52%, passando da una media di 14,45 euro del 2015 ai 12,10 euro di quest’anno. Rispetto al 2014, invece, lo studio dell’osservatorio registra un aumento del canone medio del 3,60%: in quell’anno, infatti, il valore medio era di 11,60 euro.
Le stesse dinamiche, più o meno, vengono registrate anche nell’analisi del costo annuo medio complessivo che il consumatore va a pagare se sottoscrive un’offerta del mercato MVNO degli operatori telefonici. Se nel 2015 si pagavano in media circa 173 euro, oggi questa cifra è scesa del 16,24% arrivando a 145 euro. Nel 2014, invece, il costo era di 140 euro. A fronte di canoni più bassi lo studio registra l’aumento di GB inclusi nei pacchetti per la telefonia mobile degli operatori virtuali. Il salto maggiore SosTariffe.it lo registra effettuando il confronto tra le medie del 2016 e 2014: rispetto a due anni fa i gestori offrono oggi mediamente 2561 MB (2,5 GB) per navigare nei mentre a luglio e agosto 2014 si avevano a disposizione in media 1286 MB (1,25 GB) per il traffico dati. Si tratta di un aumento del 99,14%, un traffico dati praticamente raddoppiato in due anni.
Anche rispetto al 2015 si registra un aumento del traffico dati incluso, seppur più contenuto. Un anno fa, infatti, i MB inseriti nei pacchetti erano mediamente 1876 (1,83 GB): ciò significa che quest’anno, rispetto a quello passato, si ha un aumento di traffico dati del 36,53%.
Molto importanti nella scelta riguardo l’attivazione di una tariffa mobile sono copertura e velocità della connessione (soprattutto per chi sceglie pacchetti con traffico dati inclusi). Lo studio di SosTariffe.it ha analizzato anche questi aspetti andando a valutare su quali dei principali provider si appoggiano i gestori MVNO e quanti, in percentuale, offrono la tecnologia di trasmissione dati di ultima generazione LTE.
Come evidenzia l’analisi, il 47% dei provider MVNO attivi dal 2014 al 2016 utilizza le reti TIM per veicolare il traffico dati e voce ai propri clienti, il 20% ha scelto Wind, mentre i restanti si sono divisi tra Vodafone e H3G entrambi al 17% (quest’ultima scelta per fornire la connessione 3G andando a sopperire con il 2G di TIM nei “buchi” di connessione di Tre Italia).
Per quanto riguarda la connessione di ultima generazione 4G LTE solo il 6,6% dei provider virtuali riesce a fornirla con i propri pacchetti, e questo potrebbe essere ancora la causa della minor convenienza di questi pacchetti rispetto a quelli dei principali operatori.