Operazione Stormfront: stop al razzismo online

Una operazione della Digos ha portato al sequestro di un sito dedito alla propaganda razzista ed all'arresto dei suoi amministratori.
Operazione Stormfront: stop al razzismo online
Una operazione della Digos ha portato al sequestro di un sito dedito alla propaganda razzista ed all'arresto dei suoi amministratori.

Una azione di forza delle autorità mette a segno un forte schiaffo al razzismo online: 4 arresti, 17 perquisizioni e varie denunce sono il risultato di una operazione finalizzata a smascherare i responsabili di un sito Web attivo nella propaganda razzista online: Stormfront.

Così la Polizia di Stato spiega l’operazione: «Gli investigatori nel corso dell’indagine sono riusciti a individuare sul Web un gruppo “consacrato” alla supremazia della razza bianca che diffondeva le sue “idee” sull’odio razziale e sul compimento di atti i discriminatori, attraverso un forum online. Durante l’operazione, condotta in tutta Italia, sono state effettuate 17 perquisizioni nel corso delle quali sono stati sequestrati: materiale informatico, pubblicazioni, manifesti e volantini cartacei ed oggetti legati alla “sottocultura” nazi-fascista, armi bianche e armi improprie. Gli arresti sono stati effettuati a Milano, Frosinone e Pescara».

L’operazione ha portato al sequestro di armi e materiale di propaganda, il che significa che l’indagine è sì partita online, ma ha raccolto offline i propri frutti. Cosa che il ministro Andrea Riccardi ha così sottolineato ai microfoni del Sole 24 Ore:

Dobbiamo continuare così: le idee di odio razziale, neonazismo e antisemitismo non possono non trovare l’adeguata e ferma risposta da parte dello Stato. Nessuno deve sperare di trovare nel web rifugio e impunità. Ora, come sostengo da tempo, bisogna affinare le normative per consentire un controllo ancora più stringente.

Agli arresti sono finiti Daniele Scarpino, Diego Masi, Luca Ciampaglia e Mirko Viola. Il forum Stormfront, il sito dal quale sono partite le indagini, sta incitando i “camerata” a reagire, a raccogliere fondi «per i fratelli arrestati» ed a continuare a postare contenuti senza cadere in quella che viene considerata una intimidazione.

L’oscuramento del sito avviene infatti tramite azione sui DNS, mentre il fatto che i server siano su suolo USA impedisce la chiusura in toto delle pagine incriminate. Ciò consente pertanto di continuare ad accedere al forum italiano senza particolari difficoltà, il che consente ai frequentatori di continuare a scambiare opinioni su quanto accaduto ed ai curiosi di capire i motivi di una operazione di questo tipo.

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