Dopo circa otto mesi di silenzio forzato, causato una tempesta di polvere su Marte, e a poche settimane di distanza dal suo 15° anniversario sul pianeta rosso, la NASA dice definitivamente addio al rover Opportunity.
L’agenzia spaziale statunitense ha tentato innumerevoli volte di contattare il robot automatico da quando si è spento, lo scorso giugno, per via della tempesta di sabbia che ha oscurato i cieli del Pianeta Rosso impedendo ai raggi del Sole di raggiungere i suoi i pannelli solari. Un ultimo tentativo è stato fatto nelle scorse ore, quando la NASA ha trasmesso di nuovo segnali al rover nella speranza che potesse rispondergli. Ma, ancora una volta, dall’altra parte c’è stato solo il silenzio.
Spent the evening at JPL as the last ever commands were sent to the Opportunity rover on #Mars. 💔
There was silence. There were tears. There were hugs. There were memories and laughs shared.#ThankYouOppy #GoodnightOppy pic.twitter.com/JYRPtKZ8T5
— Dr. Tanya Harrison (@tanyaofmars) February 13, 2019
La NASA ha comunicato la triste notizia in una conferenza stampa, dove ha dato ufficialmente l’addio alla missione di lunga durata. Si tratta del rover più longevo nella storia dell’esplorazione di Marte. I responsabili della missione hanno spiegato che Opportunity potrebbe aver smesso di comunicare per via di un malfunzionamento del suo orologio interno, danneggiato dalla tempesta di sabbia cominciata a giugno.
Con la morte di Opportunity arriva anche la fine del programma Mars Exploration Rovers della NASA, lanciato da Cape Canaveral nel luglio 2003 con i robot Spirit e Opportunity. Il primo dei due si è spento nel 2011, un anno dopo essere rimasto bloccato nella sabbia e aver perso il contatto con la Terra.
Nel mese di agosto, la NASA aveva stabilito una scadenza di 45 giorni per dichiarare “Oppy” morto, qualora non ci fosse stata alcuna risposta. A ottobre, tuttavia, tale scadenza è stata prorogata fino a gennaio così da poter rivalutare la situazione con più tempo.