+2.06%, ecco il valore dell’euforia. La giornata è particolarmente positiva in borsa per Oracle perchè, sulla scia delle decisioni provenienti da Oakland (Northern District della California), l’azienda ha vinto la propria causa contro la tedesca SAP accusata di aver violato il copyright dell’azienda statunitense a colpi di download e di rivendite. Ed il risarcimento è ingente: 1,3 miliardi di dollari.
-1%, ecco il valore dello sconforto. La giornata è negativa per SAP perchè la sentenza incassata è dura ed il bilancio di fine anno dovrà annoverare una spesa imprevista che andrà a pesare in modo ingente sui conti del gruppo. Rimane tuttavia esclusivamente una sconfitta al primo round con tanto di promessa di rivincita: SAP ha fatto sapere infatti che «ricorrerà a tutte le opzioni possibili, incluse mozioni post-processo e in appello se necessario». Del resto la battaglia giudiziaria è a questo punto un percorso obbligato per tentare quantomeno di limare una cifra che su ogni fronte viene definita come la più alta mai addebitata per una causa di violazione di copyright.
Riassume la vicenda Milano Finanza: «Sap ha ammesso la responsabilità per le azioni di TomorrowNow, divisione già fornitrice di servizi di manutenzione e supporto ai clienti di Oracle, che ha scaricato documenti e software della società infrangendo 120 copyright». SAP ha tra le proprie disponibilità 2,83 miliardi di euro cash e la sanzione comminata erode pertanto oltre il 30% delle disponibilità di cassa del gruppo. Una sentenza pesante, insomma, che le borse non avevano ancora scontato del tutto nonostante le ammissioni della difesa: la cifra va oltre le previsioni della vigilia ed è sulle proporzioni di tale sanzione che SAP tenterà ora di rimettere in discussione l’impianto accusatorio (il Sole24Ore ricorda infatti come la difesa avesse proposto un accordo sulla base di 40 milioni di dollari mentre Oracle avesse sparato alto chiedendo oltre 3 miliardi: il giudice si è attestato comunque su standard mai verificati in precedenza)-
Oracle prende posizione tramite il proprio sito ufficiale ricordando la gravità della violazione SAP, il che sembra essere già un rilancio in vista della prossima puntata: «Per più di tre anni la SAP ha rubato migliaia di copie di software Oracle per poi rivendere tali software e servizi ai propri clienti. Prima che il processo avesse inizio, SAP ha ammesso la propria colpevolezza. In seguito il processo ha chiarito come i maggiori rappresentanti fossero al corrente della violazione fin dall’inizio». Secondo Oracle, insomma, la cifra è del tutto proporzionata al danno comminato.
La vicenda è destinata a protrarsi negli anni e la prima sentenza non fa che offrire ad Oracle una netta posizione di vantaggio per le trattative a venire. Del resto, come precisato sul sito SAP, le parti hanno da tempo interessi comuni e clienti in condivisione: «per oltre 21 anni Oracle ha avuto il più sicuro, affidabile e scalabile database per gli utenti SAP ed è stato costantemente ottimizzato per le applicazioni SAP». Lo scontro legale, insomma, sarà d’ora in poi influenzato anche delle opportunità che le parti sapranno mettere sul bilancino. E la prossima mossa tocca a SAP.