Mentre i provider italiani lamentano al Mobile World Congress di soffrire di una eccessiva concorrenza a fronte degli investimenti necessari per investire sulla Rete, dalla Francia giunge una nuova minaccia che rischia di frammentare ancora di più il mercato: il marchio Orange, proprietà France Telecom.
L’ipotesi scaturisce dalle pagine di Bloomberg, secondo cui l’ipotesi di oltrepassare le Alpi sarebbe già al vaglio presso i top manager Orange. Per l’incumbent francese si tratterebbe di una manovra nuova, segno di un chiaro cambio di strategia. I problemi nascono infatti proprio in Francia, ove il gruppo sta soffrendo di crescenti difficoltà finanziarie, ed in Italia potrebbe essere parte della soluzione: France Telecom, infatti, intende estendere le proprie attività in altri paesi, ove già il brand Orange è conosciuto ed apprezzato, nel tentativo di aprire una testa di ponte da utilizzarsi a fini esplorativi. Orange si accontenterebbe insomma di un piccolo presidio in partnership con altri gruppi; nessun investimento previsto e soprattutto nessuna acquisizione: per Orange si tratterà di un business a margine ridotto, ma la strategia prevede un presidio immediato e cauto, in attesa di valutare in divenire il da farsi.
L’Italia ed il continente africano sarebbero i mercati identificati da France Telecom per estendere le proprie attività a livello internazionale. In Italia potrebbe essere un arrivo in grado di fare rumore: il mercato, fortemente polarizzato su di una struttura oligopolistica consolidata, dovrebbe infatti assorbire un elemento di disturbo avente un brand potenzialmente scomodo. Una manovra, quindi, da tenere sotto stretta osservazione e che l’utenza potrebbe comunque gradire in modo particolare: maggiore è la concorrenza, maggiori sono i potenziali vantaggi per chi acquista.