Ci siamo trovati finalmente di fronte nel negozio torinese di una nota catena francese. Eravamo faccia a faccia. Lui mi guardava, si fa per dire, dall’altro della sua lucida pelle bianca. Io lo guardavo e cercavo di capire perchè tanta gente in rete parli e “impazzisca” per
un Coniglio collegato a Internet che parla, lampeggia, muove le orecchie per dirti tutte le cose che ci sono sul Web e tutto ciò che succede in tempo reale.
L’avrete capito si tratta del coniglione wi-fi, il Nabaztag che grazie a una martellante azione di buzz marketing è diventato tema di discussioni, attriti e venerazioni in rete. Un preambolo di piccolo marketing quotidiano: ma non potevano trovare un nome diverso per il prodotto ? Nabaztag per un consumatore medio europeo è leggemente poco mnemonico. In una rapido test ho visto persone chiamarlo mediamente il “Naz-coso” e questo la dice lunga su come è stato memorizzato il brand .Per capire le origini del nome al solito ci supporta Wikipedia che spiega che il nome derivi dalla parola armena coniglio e che come pochi ricordano è in vendita già da un paio di anni
L’idea di base del prodotto è geniale: un social-rabbit che
Suona musica, parla, legge, ascolta, capisce gli ordini, annusa oggetti (n.d.r. mio dio !).
In effetti il Naz … è un buon concentrato di tecnologia (e costa un po’ tantino 135 euro non sono pochi. Il coniglione fa molte cose utili e interessanti. Grazie alla complicità della commessa compiacente l’abbiamo messo a regime, per farlo parlare e lanciare un po’ dei servizi possibili.
“Si connette ad Internet grazie al Wi-Fi e dispone di possibilità quasi illimitate. Fornisce, in tempo reale, le informazioni di qualsiasi sito via rss, trasmette Podcasts e Webradio seguendo la programmazione del padrone, parla, trasmette la musica, legge i testi ad alta voce”.
In effetti funziona ovvero mantiene le promesse… e pare si riesca a farli fare cose decisamente utili. Il problema è dove posizionare questo simpatico coniglio caciarone. Va decisamente bene nella casa di un single, perchè tiene compagnia come un cagnolino, fa immagine, serve per avere una scusa per caricarsi a casa una controparte concupita o concupibile con frasi del tipo: “ti porto a vedere il mio Nabaztag”. Ottimo anche per uffici singoli e non condivisi, a fianco del televisore, del telefono o del televideo.
Più difficile vederlo posizionato in un bell’ufficio open space con persone che tendono a lavorare nel silenzio e non prediligono musiche o previsioni del tempo ogni tanto. Ad alta voce e mentre si sta parlando al telefono con il boss o con un cliente importante.
Altrettando complicata la collocazione in una famiglia standard con bambini vivaci e discoli. Il coniglione rumoroso e parlante con orecchie in movimento potrebbe diventare l’oggetto di pericolose incursioni dei pupi che agognerebbero tirargli gli orecchioni in movimento. Con pericolosi crash test per l’hardware. Si consiglia in questo caso una collocazione decisamente in alto a distanza di sicurezza dai pargoli.
Nel dubbio abbiamo messo il coniglione nella wish list natalizia, nella peggiore delle ipotesi dopo Santo Stefano finirà
qui