Da pochi giorni Apple ha reso disponibile il download alla seconda versione di Mavericks, ovvero OS X 10.9.2, ed è già tempo di nuove beta: la società di Cupertino ha infatti consegnato agli sviluppatori la prima build di OS X 10.9.3. E, sebbene di indiscrezioni particolari non se ne siano al momento avvistate molte, pare che finalmente il supporto agli schermi 4K in modalità Retina sarà nativo.
OS X Mavericks, purché su hardware compatibile, ha sempre supportato la risoluzione 4K, ma in formato scalato. Anziché i pixel nativi a 4096×2304 del modello Sharp da 32 pollici distribuito dallo scorso dicembre, e abilitato a ThunderBolt, la prima versione di Mavericks gestiva solamente 2560×1140 pixel a 60 Hz. Non un difetto in sé, si tratta della modalità HDPI per garantire la leggibilità dello schermo, piuttosto una dimenticanza di Apple. Non a caso, forzando la risoluzione piena, si scendeva ai 30 HZ non sufficienti per garantire una frequenza d’aggiornamento idonea, modalità peraltro garantita dalla partizione Boot Camp sotto Windows.
Con la beta rilasciata oggi, Apple ha finalmente concesso questa possibilità, correggendo le falle hardware – probabilmente un’errata gestione del driver Thunderbolt sul doppio canale – e garantendo così i 60 HZ. Dalle opzioni per lo schermo di Mavericks questa modalità è chiamata Retina, anche se così è solo in senso lato: uno schermo 4K di grandi dimensioni, come appunto i 32 pollici già citati, non presenta un dpi sufficiente per essere considerato Retina in senso stretto.
L’utente comune è molto improbabile ricorra a questa possibilità, anche perché testi e parole rischiano di essere molto piccoli, cosa che invece non accade in HDPI. I professionisti – in particolare coloro che hanno acquistato un ultimo Mac Pro, sempre che sia stato consegnato, considerato come Apple Store non lo indichi disponibile prima di Aprile – potrebbero invece giovare di un rapporto pixel 1:1 per l’elaborazione grafica, sia statica che dinamica. Non è ancora dato sapere quando OS X 10.9.3 verrà rilasciato al pubblico, trattandosi della prima beta ci vorrà però ancora diverso tempo.