Vivere la propria vita digitale su Mac OS X è più sicuro che non viverla su Windows. L’opinione è quella di Patrik Runald, analista F-Secure, il quale compone la propria arringa esplicitando i termini della questione e lasciando passare un secondo fondamentale messaggio: se la vita su Mac OS X è più tranquilla, non trattasi specificatamente di un particolare merito di Apple, ma piuttosto trattasi di un dato di fatto emergente da tutta una serie di circostanze contestuali.
Secondo quanto riportato da Munir Kotadia per ZDNet, Apple avrebbe già corretto nell’anno in corso circa 100 vulnerabilità al proprio sistema operativo, alcune delle quali di estrema pericolosità e tramite le quali sarebbe stato relativamente semplice prendere il controllo del sistema. Nonostante ciò, spiega Runald, «non ci sono veri e propri virus per OS X. Ce n’è stato qualcuno, ma le probabilità di incappare in uno di questi sono insignificanti se comparate ai pc».
Runald, però, aggiunge il fatto che si siano viste più vulnerabilità negli ultimi 18 mesi che mai in precedenza: se il mondo Mac è sicuro, quindi, non è tanto un merito dei programmatori, quanto più frutto della disattenzione che gli autori del malware pongono nei confronti del mondo informatico di Cupertino, ancora irrilevante ai fini di truffe e tranelli vari. Non sarebbe un caso, insomma, se Windows è il sistema operativo più attaccato e se Symbian è l’obiettivo in ambito mobile: in nessuno dei due ambiti Cupertino ha dalla propria il controllo del mercato e vivere all’ombra di un leader che controlla il settore significa godere del vantaggio derivabile.
Da tempo i gruppi che si occupano di sicurezza raccomandano all’utenza Apple maggiori attenzioni in quanto trattasi di una comunità spesso troppo sicura della propria immunità ai problemi. Da più parti si ritiene ora l’iPhone lo strumento in grado di cambiare le carte in tavola: Apple sarà maggiormente esposta e c’è da attendersi una maggiore incidenza dei problemi di sicurezza per il futuro.