Sarà certamente ricordata come una notte abbastanza tiepida, quella vissuta dai colossi dello streaming durante gli Oscar 2018. Le due piattaforme Netflix e Amazon, infatti, rallentano il loro percorso all’Academy rispetto alle ottime performance del 2017, togliendosi però qualche soddisfazione. Nel mentre, è la distribuzione più classica a tornare in voga, con in testa “La forma dell’acqua” di Guillermo del Toro.
Dopo il successo dello scorso anno con “Manchester By The Sea”, produzione Amazon capace di aggiudicarsi la statuetta per Miglior Attore e Migliore Sceneggiatura Originale nel 2017, vi erano molte speranze sia per il colosso dello shopping online che per il rivale Netflix. Le nomination non sono di certo mancate, tra l’acclamato “Mudbound” e l’altrettanto gettonato “The Big Sick”, eppure le previsioni della vigilia sembrano essere state smentite.
Mentre il servizio Prime Video è rimasto sostanzialmente a bocca asciutta, il gruppo Netflix ha comunque conquistato una statuetta, per il documentario “Icarus” diretto da Bryan Fogel. Va anche detto come, per questa edizione degli Academy Awards, la concorrenza è risultata sin da subito molto agguerrita, per una selezione di pellicole davvero tutte di altissimo livello.
Capire perché i servizi di streaming non siano riusciti a ottenere un risultato migliore, così come invece è avvenuto ad esempio ai Golden Globe, non è semplice. Di certo, queste società si sono specializzate maggiormente nella produzione di serie TV, entrando relativamente di recente nell’universo del cinema. Inoltre, sebbene non possano ovviamente essere possibili verifiche in tal senso, possono aver pesato anche le modalità di distribuzione. All’ultima edizione del Festival di Cannes, Netflix è ad esempio finito al centro di fitte, e non sempre motivate polemiche, poiché presente alla kermesse d’Oltralpe sebbene i suoi film non vedano una presenza nelle sale. Nel frattempo, con gli investimenti milionari che le due società sembrano già aver promesso per i contenuti originali che verranno distribuiti nel corso dell’anno, l’appuntamento è al 2019: chissà che Netflix e Amazon non abbiano la loro rivincita.