La recente conferenza dedicata all’open source, l’OSCON 2008 svoltasi a Portland negli USA, ha portato una serie di novità di rilievo. Seppure con meno enfasi di altri annunci più clamorosi, ma con obiettivi altrettanto ambiziosi, è stata presentata la Open Web Foundation, una fondazione che mira a diventare «una casa» che possa ospitare e coadiuvare lo sviluppo di specifiche aperte e guidate dalla comunità. La nuova fondazione cercherà di costruire una struttura “leggera” che non influenzi il lavoro svolto dalle singole realtà, e che fornisca loro il necessario supporto legale per la definizione di specifiche che possano effettivamente diventare di larga adozione.
La Open Web Foundation prende spunto per la sua organizzazione interna e i suoi scopi, dalla Apache Software Foundation, da cui mitica il concetto di incubatore in grado di organizzare differenti comunità di sviluppo e permettere loro di lavorare insieme. Rispetto ad altre organizzazioni, la prima che viene in mente è il consorzio W3C, la OWF si pone un passo indietro: lo scopo non è quello di ratificare degli standard, ma piuttosto di favorire lo sviluppo di specifiche destinate alle tecnologie web che siano aperte, non proprietarie e libere da qualsiasi minaccia brevetto. Tali specifiche potranno in seguito essere presentate ai vari enti di standardizzazione per un eventuale approvazione.
Uno dei motivi che ha motivato la creazione di una nuova fondazione è stata la necessità di porre rimedio alla frammentazione che si è avuta in questo settore. Sono già presenti numerose fondazioni e consorzi per la promozione di tecnologie aperte per il web (basti pensare alla fondazione OpenID, e a progetti come OpenSocial), ognuno con un campo ben specifico. La nuova fondazione cercherà di portare i vari progetti che fino ad ora hanno lavorato per un Web aperto sotto un’unica ala per sottolineare con una maggiore unità il fine comune. Raven Zachary, uno dei promotori dell’iniziativa, ha dichiarato che «avere una singola fondazione con un sistema comune di management – su come gestire la proprietà intellettuale, come gestire gli sponsor e gli interessi commerciali dei membri – offrirà un ombrello comune per proteggere e diffondere questo tipo di tecnologie».
Attualmente la Open Web Foundation è portata avanti principalmente da singoli, tra cui spicca il nome di Tim O’Reilly, uno dei più famosi promotori dell’open source, nonché presidente e fondatore della O’Reilly Media, società organizzatrice della OSCON. Non mancano comunque i nomi di aziende di grosso calibro tra cui spiccano BBC, Facebook, MySpace, Plaxo, Six Apart, Sourceforge, Vidoop, Yahoo e l’onnipresente Google. Per ora la fondazione non ha presentato ulteriori informazioni sulla membership, gli sponsor e il reparto legale. Entro poche settimane dovrebbero essere presentati dettagli aggiuntivi e non definitivi che verranno pubblicati sul sito del progetto per un riscontro ufficiale da parte degli utenti.