Dove c’è lucro c’è rischio, dove c’è rischio c’è assicurazione. Ed è così che nasce l’idea: se Linux è in forte espansione e si porta appresso una grande promessa per il futuro, il caso SCO ha creato i presupposti per minare questo castello ed ora gli utenti coinvolti sentono in pericolo la propria struttura. Per questo ecco la soluzione: assicurare il pinguino, mettere al riparo la propria organizzazione, tutelare i propri interessi di utente.
La proposta arriva da una piccola start-up di Washington denominata Open Source Risk Management (OSRM). Dopo un accurato esame comparativo tra i codici Linux e Unix, presa coscienza della lite in ballo tra i rappresentanti del pinguino e SCO, la OSRM ha deciso di creare una sorta di assicurazione in grado di tutelare gli utenti Open Source dalla possibilità di eventuali iniziative legali avverse.
OSRM propone vari pacchetti con varie opzioni, adattando così l’offerta (denominata Open Source Legal Defense Center) ai vari tipi di utenza potenzialmente interessati. L’offerta “basic” del progetto, ad esempio, propone il pagamento del 3% del rischio massimo che si intende tutelare (30.000 dollari per un massimale di 1.000.000 di dollari).
Secondo quanto dichiarato dal rappresentante OSRM John St. Clair all’atto della presentazione del progetto, le versioni 2.4 e 2.6 del kernel mettono al riparo gli utenti da ogni possibile problema in quanto non sussisterebbe alcun rischio nell’ambito della causa SCO. Nel contempo SCO incassa i moniti della vicina Baystar, la quale minaccia di sottrarre linfa vitale dalle casse del gruppo, mettendo così in pericolo la stessa causa contro IBM.