Il passaggio di un’asteroide nei pressi del pianeta Terra non è cosa nuova, ma quanto accaduto di recente non ha precedenti nella storia: il telescopio Pan-STARRS 1 dell’ESO (European Southern Observatory) ha identificato un corpo in viaggio nell’universo la cui provenienza si colloca al di fuori del sistema solare, un’entità enorme che si muove nello spazio da centinaia di milioni di anni.
È stata chiamata ‘Oumuamua, termine che nella lingua hawaiana significa “il primo messaggero messaggero proveniente da lontano”. Si tratta a tutti gli effetti di un’asteroide di tipo interstellare. Gli astronomi ne hanno seguito il passaggio vicino al Sole nel mese di settembre, impiegando il Very Large Telescope dell’ESO (già all’opera nell’osservazione della stella Trappist-1) e raccogliendo dati sufficienti per formulare ipotesi sulla sua composizione e sulla sua particolare forma: a differenza delle altre asteroidi non è circondata da gas o polvere, mentre il suo aspetto può essere paragonato a quello di una roccia allungata per circa 400 metri, composta presumibilmente da metallo, senza tracce di acqua o ghiaccio.
La stima della traiettoria imboccata da ‘Oumuamua fa pensare che sia transitata nei pressi della costellazione Lira, ma la sua provenienza originale rimane (e con tutta probabilità rimarrà) un grande mistero. Al momento l’asteroide si trova a oltre 200 milioni di chilometri dalla Terra e procede a una velocità stimata in 138.000 Km/h. Nei primi giorni di novembre è transitata nell’orbita di Marte e all’inizio del 2018 raggiungerà quella di Giove.
Considerata l’enorme distanza, presto sarà impossibile seguirne il movimento, anche impiegando attrezzatura avanzata come il Hubble Space Telescope della NASA. Per questo motivo raccogliere quante più informazioni possibili finché si è in tempo diventa essenziale per studiare un fenomeno più unico che raro come il passaggio di un’asteroide interstellare all’interno del nostro sistema solare.